Per l’Ilva non bastano i vari problemi che l’affliggono che stanno mettendo in gioco migliaia a miglia di posti di lavoro ieri è anche successo un blocco alle centrale elettrica che ha causato lo stop della produzione per diverse ore.

Il guasto per motivi ancora in via di accertamento è avvenuto al Monoblocco 3 e più precisamente alla centrale elettrica CET2 di Taranto Energia Srl che sarà riparato secondo i tecnici dell’azienda in circa 20 giorni.

Per questo motivo l’Ilva ha deciso di rallentare la produzione che determinerà il blocco di alcuni forni e la diminuzione della produzione di acciaio per il periodo previsto per la riparazione del guasto.

L’Ilva è stata una delle primissime aziende in Italia a produrre energia elettrica in modo autonomo con un progetto innovativo portato a termine da colossi dell’industria italiana come l’Ansaldo nel 1997 fu costruita una centrale termica che produceva energia elettrica grazie ai calori dei forni per la lavorazione dell’acciaio abbattendo di fatto l’alto consumo di energia elettrica che l’azienda sosteneva.

In seguito ai lavori che si svolgeranno per circa 20 giorni saranno all’incirca 100 gli operai che saranno momentaneamente posti in solidarietà.

Intanto il commissario dell’Ilva, Piero Gnudi, proprio ieri ha richiesto alle banche un pretito di 650 milioni di euro per far fronte alla mancanza di liquidità aziendale.

Ieri il commissario straordinario dell’Ilva si è incontrato con i massimi dirigenti di Unicredit, Banca Popolare ed Intesa San Paolo per decidere sul da farsi gli istituti creditizi presto renderanno note le proprie decisioni sul maxi affidamento.