Italia & Dintorni

Riforma pensioni Poletti 2014: ultime novità emendamento Quota 96, modifiche Fornero per pensione anticipata precoci, statali

Riforma-pensioni-Poletti-2014-ultime-novità-emendamento-Quota-96-modifiche-Fornero-per-pensione-anticipata-precoci-statali

L’emendamento alla riforma della pubblica amministrazione per finalmente permettere di accedere alla pensione ai Quota 96 è stato presentato a firma di tutti i gruppi parlamentari.

Quindi come ha giustamente dichiarato l’Onorevole Cesare Damiano, presidente della commissione del lavoro della Camera, il governo ora non ha più attenuanti nel spingere per approvare l’emendamento anche perché le coperture economiche, pari a circa 400 milioni di euro,  sono state effettivamente reperite dai risparmi sulla Spending Review nel pubblico come riferito d’altronde dal presidente della commissione bilancio Onorevole Francesco Boccia.

Ora bisogna fare in modo che entro agosto l’emendamento sia approvato per permettere finalmente agli esodati del comparto scuola di poter accedere alla pensione dal 1 settembre.

Vi sono ottime possibilità che finalmente la questione dei Quota 96, insegnati e personale ATA, del mondo della scuola giunga finalmente al termine.

I 4 mila dipendenti della scuola non hanno potuto accedere alla pensione per un mero errore nella formulazione della legge Fornero che ha previsto che l’anno scolastico si chiudesse il 31 dicembre invece come accade di fatto il 31 agosto di ogni anno.

Anche gli statali sono in attesa di buone nuove dall’approvazione definitiva della Riforma delle pubblica amministrazione ora al varo del parlamento.

La riforma così come formulata prevede per i lavoratori statali di poter accedere alla pensione se si è raggiunti il massimo di contributi pensionistici indipendentemente dal requisito anagrafico.

I lavoratori precoci invece dovranno attendere l’inizio dell’anno prossimo con la nuova legge di stabilità che dovrebbe essere varata a breve.

L’ipotesi più plausibile sarebbe una formula di pensione anticipata come quella del prestito pensionistico che permetterebbe lavoratori che da tempo hanno raggiunto il tetto massimo dei contributi come i precoci che hanno iniziato a lavorare da giovanissimi di accedere alla pensione anticipata rinunciando ad una piccola percentuale sull’assegno pensionistico maturato.