Mentre si incontravano a Roma le delegazioni del Movimento Cinque Stelle e del Partito Democratico per trovare un’intesa sulla legge elettorale e sulla riforma del Senato l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi è stato ascoltato a Napoli come testimone per il processo che vede imputati Silvio Berlusconi e Walter Lavitola per la compravendita di senatori.
Romani Prodi è stato Presidente del Consiglio dal 2006 al 2008 ed il suo esecutivo cadde perché la maggioranza che lo sosteneva già aveva numeri molti esigui pian piano perse dei pezzi soprattutto al Senato dove ci furono dei senatori che passarono dal centrosinistra al centrodestra.
Il processo si basa sulla presunta compravendita in particolare del senatore Sergio De Gregorio eletto nelle circoscrizione Campania nelle file dell’Italia dei Lavori per passare in Forza Italia proprio durante il periodo di governo Prodi.
L’ex premier ha risposto con puntualità e precisione alle domande dell’accusa formata dai pm titolari dell’indagini Vincenzo Piscitielli e Fabrizio Vanorio e dei difensori di fiducia dell’ex cavaliere Silvio Berlusconi gli avvocati Niccolò Ghedini e Michele Cerabona.
Romano Prodi ha rilasciato le seguenti dichiarazioni sulla presunta compravendita di senatori da parte del centrodestra a discapito del centrosinistra: “C’erano chiacchiere quotidiane per far passare i senatori dal centro sinistra al centrodestra, ma non sono mai stato informato sui fatti specifici, altrimenti sarei ancora presidente del Consiglio”.
L’ex fondatore dell’Ulivo inoltre ha anche reso noto che il 12 agosto del 2013 gli è stata recapitata una lettera di De Gregorio nella quale l’ex senatore gli chiedeva scussa per aver abbandonato il centrosinistra passando al centrodestra e motivando il passaggio perché “era stato corrotto” da Silvio Berlusconi.
Romano Prodi ha ricordato alla corte anche il momento in cui l’ex senatore De Gregorio fu eletto come presidente della commissione difesa e che furono forti le discussioni per tale nomina: “Ci furono fortissimi scontri quando ci fu la nomina di De Gregorio a presidente della Commissione Difesa. Fu molto contestata e contrastata perché fu eletto con voti dell’opposizione e fu una elezione inaspettata. Ogni giorno c’erano incontri per contare i senatori sulla tenuta della maggioranza”.
Ora bisognerà attendere i prossimi testimoni tra i quali dovrebbe essere sentito anche l’ex senatore De Gregorio per fare chiarezza su uno dei periodi più oscuri della politica italiana.