Simona Izzo è una sceneggiatrice e regista molto importante che, insieme al marito, Ricky Tognazzi ha consegnato alla cinematografia italiana film di grandissimo successo. Simona Izzo è una donna vulcanica, sempre frizzante e spumeggiante che però non ha mai nascosto di aver vissuto dei momenti molto bui nella sua vita, di essersi lasciata andare molte volte alla malinconia e di aver trascorso giornate intere a letto in preda alla tristezza e alla angoscia.
Ha, però, anche detto che ha accanto un grandissimo uomo, il marito Ricky Tognazzi, figlio del grandissimo Ugo che le è sempre stato accanto e ha sempre capito quei suoi momenti di fragilità emotiva.
Simona Izzo ferma la macchina in mezzo al Grande Raccordo Anulare, scende e lancia un messaggio
Simona Izzo, ieri ha compiuto un gesto che ha spiazzato ma che, nello stesso tempo, è piaciuto tantissimo ai suoi fans. Era alla guida della sua macchina, sul Grande Roccordo anulare a Roma, e, ad un certo punto ha fermato il mezzo, è scesa e ha lasciato anche la portiera aperta e poi si è fatta un video nel quale diceva così: “Sono felice, ho finito il missaggio insieme a Ricky, ringrazio Mediaset, Sabrina Ferilli, tutti gli attori, Piersilvio e tutti per averci fatto fare questo film perché era necessario, perché soltanto raccontando certe storie non dico che si possa cambiare il mondo però fanno pensare”.
La Izzo stava parlando della fiction “Svegliati amore mio” che andrà in onda dal 24 marzo su canale 5 la cui protagonista è Sabrina Ferilli.
Il popolo del web, dopo che ha visto cosa ha fatto Simona Izzo si è scatenato sui social con tantissimi commenti alcuni dei quali: “Che donna iconica” oppure: “come puoi non amarla“.
Ricky Tognazzi “Io non volevo sposare Simona Izzo”
Qualche giorno fa, Ricky Tognazzi ha raccontato qualche aneddoto sulla sua storia d’more con la moglie, Simona Izzo e ha detto: “Simona voleva convolare a nozze ma io non mi sentivo pronto… E una volta, mentre andavamo in macchina proprio a trovare mia madre, lei mi fa una scenata che dura dal casello di Roma nord fino a Ventimiglia. Io cercavo di spiegarle che il matrimonio non era necessario, che avevamo una casa in comune, un lavoro in comune, persino il conto in banca in comune… e a un certo punto le chiesi: perché dobbiamo sposarci? La sua risposta fu solenne: per educazione… E su questo mi sono arreso. Quando però finalmente arrivammo a casa di mia madre, le dissi con tono brusco: ciao mamma, io e Simona ci sposiamo. Lei sorrise felice, ma replicò: Ricky c’ è un altro modo di dare una bella notizia. E io le risposi: sì, ma non c’ è altro modo per dare una cattiva notizia…“.