Sembra essere arrivata al termine la diatriba dei Quota 96 con l’attuale riforma della pensioni con la presentazione dell’emendamento alla riforma per la pubblica amministrazione per permettere ai 4 mila esodati del comparto scuola di accedere alla meritata pensione.
L’unico problema è il tempo, non si se il parlamento riuscirà ad approvare la riforma della Pa entro il 31 agosto e quindi permettere ai Quota 96 finalmente di accedere alla pensione per il 1 settembre.
Sarà una dura lotta contro il tempo che il parlamento dovrà fare per cercare di discutere ben 1.800 emendamenti presentati ed approvare la riforma nel più breve tempo possibile.
La riforma della Pa prevede anche l’accesso alla pensione per tutti gli statali che hanno raggiunto il massimo dei contributi pensionistici ma non il requisito anagrafico.
Questa modifica alla riforma Fornero ideata dal ministro Madia ha come fine riuscire a fare accedere un numero consistente di statali in modo da mettere in moto la tanto attesa staffetta generazionale.
Il ricambio generazionale atteso da tempo determinerà un maxi concorso che permetterà l’accesso alla pubblica amministrazione di giovani che potrebbero dare un notevole salto qualitativo nel campo tecnologico alla macchia pubblica da sempre ritenuta lenta e poco all’avanguardia dei tempi.
Il ministro Giuliano Poletti titolare del dicastero del lavoro dovrà cercare di trovare una risoluzione al problema di chi nel privato ha raggiunto da tempo i requisiti anagrafici per andare in pensione, come i lavoratori precoci che dall’adolescenza hanno iniziato il proprio lavoro, o dei lavoratori che hanno e stanno svolgendo dei lavoratori usuranti.
L’idea del ministro Poletti è di inserire nella nuova legge di stabilità un emendamento che preveda l’istituzione del prestito pensionistico che permetta di creare uno scivolo per accedere alla pensione a categorie di lavoratori svantaggiati dalla legge Fornero come i precoci e l’usuranti.
Il prestito pensionistico consisterà secondo alcune indiscrezioni sulla possibilità di ricevere l’assegno pensionistico decurtato di una percentuale dal 10 al 15% stando a casa per tutti i lavoratori che hanno raggiunto il massimo dei contributi o i sessantadue anni di età.
In seguito il prestito sarà restituito con l’accesso all’effettiva pensione in piccole percentuali mensili.