Sono state 570mila le firme depositate in Cassazione dalla Lega Nord per il referendum abrogativo dell’ attuale riforma pensionistica ideata dall’ex ministro del lavoro Elsa Fornero.
Secondo la costituzione italiana il numero di firme necessario, affinchè la Cassazione dia il benestare al referendum, è di 500mila.
Il quorum, quindi, dagli uomini della Lega Nord, è stato ampiamente superato ed è sicuramente un successo per il partito guidato da Matteo Salvini che ha ottenuto fiducia nella sua proposta anche in zone dell’Italia ostiche al suo movimento come in centro sud d’Italia.
Sul referendum, che dovrebbe avere a breve l’assenso della cassazione ed in seguito la fissazione della data delle votazioni da parte del ministero dell’Interno, sembra convergere il parere positivo anche di altre forze politiche come Forza Italia e il Movimento Cinque Stelle.
Solo ieri uno dei massimi esponenti del partito degli azzurri, l’Onorevole Brunetta, si è detto favorevole all’abrogazione della legge Fornero.
Anche il consiglio regionale della Lombardia ha dato il suo parere favorevole all’attuale riforma pensionistica.
Solo al momento il governo Renzi sembra insensibile a questo movimento parallelo che si sta formando per l’abolizione della legge Fornero.
Il premier ha sempre dichiarato che non intende proporre una nuova riforma pensionistica ma apporre delle modifiche come quella per salvaguardare gli esodati.
Ma già con la riforma della pubblica amministrazione in approvazione potrebbe esserci sostanziali modifiche alla legge Fornero.
La prima variazione all’attuale riforma pensionistica riguarderebbe gli esodati della scuola, i Quota 96, che grazie ad un emendamento presentato alla riforma della PA dovrebbero, se tutto procede per il verso giusto, andare in pensione per il 1° settembre prossimo.
Anche per gli statali ci dovrebbero essere importanti novità riguardanti il sistema pensionistico contenute nella nuova riforma della Pa con la possibilità di accedere alla pensione al raggiungimento del massimo dei contributi.
La medesima possibilità dovrebbe essere data anche ai dipendenti privati come i lavoratori precoci che da tempo hanno raggiunto il massimo dei contributi che sono stati svantaggiati dall’approvazione della nuova riforma pensioni sta che ha previsto l’innalzamento dell’età pensionabile.
Allo studio infatti del ministro del lavoro Giuliano Poletti vi sono varie forme di prepensionamento da attuare per tutti coloro che si trovano nella situazione dei lavoratori precoci e si pensa che novità arriveranno con la prossima legge di stabilità che dopo l’estate dovrebbe essere varata dall’esecutivo Renzi.