Cartabianca, il ministro Speranza corregge Bianca Berlinguer che fuori di sé gli dice “Io non ho detto …”, gelo in studio
Ieri sera come ogni martedì è andata in onda su Rai Tre un’altra puntata di Cartabianca la trasmissione condotta da Bianca Berlinguer che ancora soffre per essere rimasta orfana di Mauro Corona il giornalista alpinista dopo che il direttore di rete Franco Di Mare ha fatto scender su di lui la mannaia per avere definito la Berlinguer “gallina” nonostante il perdono della stessa conduttrice che lo rivorrebbe con lei in trasmissione.
Ospite il ministro della salute Roberto Speranza che fa indispettire Bianca Berlinguer sull’uso della mascherina
Ieri ospite da Bianca Berlinguer a Cartabianca, c’era il Ministro della Salute, Roberto Speranza che, a proposito della mascherina, ha detto: “Abbandonare la mascherina all’aperto dal 28 giugno? Ci siamo sempre fatti guidare dai nostri scienziati e abbiamo fatto un percorso di prudenza e gradualità a partire dalle riaperture del 26 aprile, oggi i dati ci stanno dando ragione. Dobbiamo continuare così. Lei ha detto ‘abbandoniamo la mascherina’, io non userei il verbo abbandonare. Ho firmato poco fa l’ordinanza per il 28 giugno, ma dobbiamo tenere la mascherina sempre con noi. Bisogna indossarla necessariamente dove non si può rispettare il distanziamento e dove c’è rischio di sviluppo di contagio. Resta un punto fondamentale. Va portata sempre con sé e messa all’occorrenza”.
La Berlinguer, molto infastidita, gli ha risposto: “Non ho detto che leviamo la mascherina, ho precisato che potremmo non utilizzarla più all’aperto”.
Ma il Ministro Speranza insiste: “Non dobbiamo considerare chiusa la partita, la battaglia non è ancora vinta, bisogna mantenere un livello di attenzione alto, aprire però con i piedi ben piantati per terra, dobbiamo andare avanti passo dopo passo”.
Bianca Berlinguer chiede spiegazioni sul vaccino AstraZeneca
Poi Bianca Berlinguer chiede al ministro Speranza qualcosa in più su tutte le incertezze che ci sono state sul vaccino Astrazeneca e lui risponde: “Le indicazioni vengono dalle autorità scientifiche, la situazione è cambiata con il passare delle settimane, nei giovani ha causato eventi trombotici che non potevamo sottovalutare e cambiando il rapporto costi/benefici gli scienziati hanno raccomandato di non somministrarlo sotto i 50 anni”.
E, ancora: “Il vaccino resta l’arma per chiudere questa stagione, c’è stato un crollo delle morti ma non è ancora zero e finché non vedrò lo zero dirò che la battaglia è incompiuta e da vincere. Pochi mesi fa erano centinaia i morti, poi la campagna vaccinale ha preso a correre, siamo arrivati a 500.000 dosi e oltre in maniera stabile. I risultati della campagna vaccinale sono straordinariamente positivi e dobbiamo continuare a investirci. Il comportamento degli italiani è stato meritorio e positivo, dobbiamo restare uniti. Io giro gli hub tutti i giorni e le dico che sono luoghi di festa, dove le persone sono contente e mi lasci ringraziare gli uomini e le donne che fanno un lavoro straordinario. Senza di loro non avremmo avuto quasi tutta Italia in zona bianca e il crollo di posti letto e terapie intensive”.
Ma la Berlinguer non si lascia contagiare dall’entusiasmo del ministro Speranza e dice, sempre su AstraZeneca: “Visto che si sapeva che AstraZeneca non andava somministrato a chi aveva meno di 60 anni perché il CTS e il suo Ministero non avete dato un’indicazione chiara anziché una semplice raccomandazione?” e Speranza risponde: “La raccomandazione c’è stata ed era di natura preferenziale perché la circolazione del virus era molto alta, ora che i contagi si sono abbassati ed è cambiato il rapporto costo/benefici abbiamo detto che non si deve somministrare. Draghi ha creato confusione dicendo che faceva la vaccinazione eterologa? I colleghi degli altri Paesi mi hanno detto che anche da loro il mix ha dato vita a una fase di discussione complicata. Noi abbiamo dato un’indicazione forte a fare il richiamo con un altro vaccino sotto i 60 anni, se però ci sono persone che per loro coscienza vogliono continuare con AstraZeneca allora hanno questa possibilità però sono poche le persone che vogliono questa soluzione. Ricordo che è importante fare la seconda dose, non possiamo rischiare che non venga fatta perché temiamo le varianti”.
E poi Speranza termina così: “Dovremo monitorare le varianti che forniscono un elemento di preoccupazione, sono un’incognita perché le conosciamo sul campo, la Delta non c’era fino a un mese fa, ma al netto delle varianti che vanno sequenziale e monitorate, penso che torneremo in presenza”.
E poi, ancora: “Valuteremo nei giorni precedenti alla scadenza, analizzeremo i dati e decideremo in base alla curva e all’impatto delle varianti. La decisione sarà presa in CDM pochi giorni prima del termine dello stato emergenziale”.