Alessandro Cecchi Paone senza freni su Raoul Bova al posto di Terence Hill “A Raoul serve …”
Quando sono uscite le prime indiscrezioni su Raoul Bova che avrebbe preso il posto di Terence Hill nella seria tv amatissima della Rai Don Matteo, i telespettatori si sono rivoltati e il popolo del web è insorto tanto che anche Raoul Bova ha dovuto dire la sua spiegando che la sua entrata in scena sarebbe stata in punta di piedi e che non avrebbe mai preso il posto di Don Matteo.
Anche Nino Frassica aveva scritto sui social “Terence Hill è Don Matteo e Don Matteo è Terence Hill” facendo intendere che mai nessuno avrebbe potuto prendere il suo posto.
Le parole di Terence Hill e i motivi che hanno determinato la scelta di andare via
Anche Terence Hill era dovuto intervenire e spiegare come mai avesse deciso di lasciare una serie tv così amata che non conosce stanchezze e aveva detto: «Voglio più tempo per vivere».
E poi aveva spiegato che avrebbe lasciato con gradualità il testimone a Raoul Bova: «Non è prevista una puntata incentrata sull’uscita di scena di Don Matteo. Non ci saranno lacrime e abbracci. Raoul arriva nel quinto episodio e, in seguito, si scoprirà che tipo di legame lo unisce al mio personaggio: è proprio Don Matteo ad averlo scelto come successore, e poi si svelerà il motivo per cui io scompaio».
Raoul Bova aveva detto: «Don Matteo è una sorta di padre spirituale del mio Don Massimo. Il mio personaggio ha alle spalle un passato misterioso, una storia travagliata, violenta, ha sfiorato la morte ed è arrivato ai suoi 40 anni senza mai indossare una tonaca da prete. Però, l’incontro con il parroco investigatore, gli cambia la vita. Il mio prete è alla ricerca di sé stesso, forse avrebbe preferito fare il missionario in qualche lontano paese. E, al suo primo incarico in una parrocchia, con una vocazione travagliata, abbraccia la fede con una spiritualità francescana: è un prete della terra, contadino, abituato a sporcarsi le mani, più propenso a stare tra gli ulivi umbri, dove è girata la serie, che a rinchiudersi dentro quattro mura. D’altronde ho avuto modo, anni fa, di interpretare proprio San Francesco».
Terence Hill aveva ancora aggiunto: «Raoul è perfetto per il suo ruolo. L’ho visto impersonare un uomo disabile nel film Indovina chi viene a Natale? di Fausto Brizzi: una parte non facile da interpretare, ma lui era bravissimo. E non ha bisogno di miei particolari consigli per rendere credibile il suo prete francescano, possiede l’entusiasmo giusto per realizzarlo, una dote piuttosto rara nella categoria attoriale, un valore aggiunto: a volte il nostro mestiere si riduce a semplice routine». E Bova: «L’entusiasmo mi è venuto naturale, mi è bastato seguire l’energia di questa storia che dura da vent’anni! Entrare in un gruppo di lavoro compatto, nelle sue dinamiche collaudate, per me ha significato semplicemente andare avanti, proseguire sulla linea impostata».
E poi Terence Hill ha spiegato: «Avevo voglia di dedicare più tempo alla mia vita privata: ora voglio fare un lungo viaggio con la famiglia in America e, nel prossimo maggio, voglio finalmente fare il Cammino di Santiago de Compostela. Sono orgoglioso della scelta che è stata fatta per il mio successore».
Alessandro Cecchi Paone dice la sua su Raoul Bova al posto di Terence Hill
Un telespettatore ha scritto ad Alessandro Cecchi Paone per chiedere un parere sul cambio, all’interno della serie tv Don Matteo e del passaggio di testimone da Terence Hill a Raoul Bova.
Lo spettatore ha scritto: “Avrò forse qualche pregiudizio, ma questa sostituzione è, per me, inaccettabile: don Massimo sarà pure bello, ma non trasmetterà mai le emozioni, belle e rassicuranti, che mi dà Terence Hill”. E Cecchi Paone ha risposto così su Raoul Bova: “E’ bravo e ringiovanisce il ruolo”.
E poi ha aggiunto: “Le cose cambiano in tutti i campi, anche nelle fiction. E poi Raoul è bravo e ringiovanisce il ruolo. In fondo anche nella realtà i sacerdoti non sono più gli stessi, per quel che dicono e per come lo dicono … Lasciamolo abituarsi”.