Una delle più tremende malattie che colpisce l’uomo è senza ombra di dubbio l’Alzheimer che ha un effetto devastante non solo sul malato ma anche si familiari.
Una patologia che solo in alcuni casi è aggressiva in molti altri è lentissima con continui peggioramenti giorno per giorno di chi ne è colpito.
Le ricerche per cercare di fermare questa atroce malattie sono continue e numerose ma al momento non è stata ancora trovata una medicina in grado di fermare il terribile avanzamento di questa malattia ma esistono solo delle cure palliative.
L’ Alzheimer generalmente colpisce uomini o donne che hanno un’età superiore ai 65 anni, ma attenzione in alcuni rari casi si può anche manifestare prima, ed inizia con l’incapacità di memorizzare tutto ciò che accade e difficoltà a ricordare qualche ricordo.
Poi quando inizia la progredire al malattia si manifesta con continui cambiamenti di umore, con totale mancanza di memoria, con il mancato riconoscimento dei parenti fino anche a grosse difficoltà nel parlare.
Il numero delle persone colpite da questo terribile male è altissimo si parla al momento di 444 milioni di casi accertati sulla terra un numero vicino all’intera popolazione italiana.
Le cifre negli anni saranno purtroppo sempre superiori e si pensa che già nei prossimi anni potrebbe essere raddoppiato il numero di malati nel mondo di Alzheimer.
Solitamente questa subdola malattia si manifesta ai soggetti che hanno avuto a che fare con alcool, droghe o hanno avuto un parente che è stato colpito da questa patologia.
Sono molti i ricercatori che si stanno interessando a cercare di studiare come poter curare l’Alzheimer ed un importantissimo contributo è stato dato da un team di medici dell’Istituto Europeo per la Ricerca sul Cervello fondato dal premio nobel Rita Levi Montalcini .
Il team italiano è riuscito a scoprire come nasce l’ Alzheimer e come si sviluppa nel cervello del paziente analizzando quello che succede ad criceto.
I ricercatori di Pisa sono riusciti ad individuare il punto esatto dove nasce nel nostro cervello l’ Alzheimer che si crea quando una proteina molto rara del nostro corpo denominata beta-amiloide viene pian piano espulsa dalle cellule che risiedono nel cervello così creando le placche che danno inizio alla gravissima malattia.
I medici del centro ricerche dell’ dell’Istituto Europeo per la Ricerca sul Cervello hanno anche cercato di comprendere come impedire che le cellule del nostro cervello elimino la preziosa proteina beta-amiloide ed hanno scoperto che un efficace deterrente a questo processo sono i raggi luminosi che il 90% dei casi riescono a stoppare l’evoluzione della patologia.