“Il pranzo è servito”, Flavio Insinna nella bufera, per lui un durissimo attacco “Non mi sembra all’altezza”
Flavio Insinna ha accettato una sfida davvero difficile: riportare in tv il cavallo di battaglia del grandissimo Corrado “Il pranzo è servito”.
La trasmissione, che negli anni 80 ebbe un successo incredibile, in questi mesi è riproposta ma il confronto tra i due conduttori era inevitabile così come inevitabile che tra Corrado e Flavio Insinna, chi avrebbe avuto la peggio sarebbe stato Insinna nella valutazione del pubblico, fosse solo per l’effetto nostalgia che la trasmissione ha generato. Vediamo cosa i colleghi del presentatore hanno detto e come hanno giudicato sia la scelta di riproporre il programma che la scelta del conduttore stesso, appunto Flavio Insinna.
Platinette dà il suo parere su “Il pranzo è servito” condotto da Flavio Insinna
Platinette, nella rubrica che cura La Tv che vedo sul settimanale DiPiù ha espresso il suo parere su “Il pranzo è servito” condotto da Flavio Insinna e ha detto: “Il rischio è che il programma, simile a sè stesso il giorno prima e quello successivo, risulti ripetitivo”. E poi ha anche aggiunto che: “È proposto in una fascia oraria insolita”.
Del conduttore, invece, ha detto che: “È una macchina da guerra”.
Flavio Insinna attaccato dal pubblico: “Non mi sembra all’altezza”
Una spettatrice ha scritto ad Alessandro Cecchi Paone nella rubrica che lui cura all’interno del settimanale Nuovo tv e gli ha detto così su Flavio Insinna: “Il conduttore, che ho molto apprezzato alla guida di altri programmi, non mi sembra all’altezza”.
E Alessandro Cecchi Paone ha risposto: “Forse qualcuno ha sottovalutato la grandezza della figura di Corrado, anche solo nella memoria degli spettatori dopo molti anni dalla scomparsa”.
Ma prima di iniziare questa nuova avventura, era stato lo stesso Insinna a rendersi conto della grande sfida e aveva dichiarato a proposito di Corrado: “ ll confronto non c’è. È come un calciatore con Pelè: fai lo stesso sport, con la stessa palla, stesse regole ma non sono pazzo, non c’è nessuna presunzione di confronto”.
E poi, ancora: “Io ho il pudore di fare un mestiere da artigiano, la parola artista non fa per me e non è finta modestia, è consapevolezza”.
Invece, della sua vita privata e della possibilità di lanciarsi nella politica aveva detto: “Io ho un rapporto fortissimo con Gino Strada e Emergency; con il sindacalista Aboubakar Soumahoro; ho un’attività importante nelle terre confiscate dalla camorra a Maiano di Sessa Aurunca. Nel mio piccolo faccio politica così. Penso che la mia grandissima fortuna che ho avuto nella mia vita la devo rimettere in circolo. Mio papà era medico e mi ha insegnato che ci si aiuta, ci si salva, in mezzo al mare ancora di più”.