Sara Vanni la campionessa, insieme al suo gruppo Le sibille della trasmissione che va in onda su Rai 1 Reazione a catena, qualche giorno fa, ha denunciato sui social cosa le sta accadendo. Vediamo nei dettagli la vicenda.
Sara Vanni la campionessa di Reazione a catena denuncia di essere stata pesantemente offesa e minacciata
Sara Vanni, la campionessa di Reazione a catena ha denunciato sui social, con un post, di essere stata pesantemente offesa e minacciata e ha scritto così: «Sono stata insultata e minacciata anche per il mio orientamento sessuale. Se la legge Zan fosse stata approvata, avrebbe costituito un’aggravante».
E poi spiega cosa è accaduto: “Querelo tutti, minacciata anche perché gay … Sono arrivate minacce verso me, la mia famiglia e i miei amici. Ho esposto una querela verso alcuni profili e questa sera non commenterò sui social Reazione a catena che, ricordiamo, è un gioco e tale doveva restare. Grazie a tutt* per il supporto”.
Sara Vanni che è una professoressa di italiano, insieme al suo gruppo Le sibille stava facendo una figura bellissima a Reazione a catena infatti, dal 12 agosto, sta vincendo ogni puntata raggiungendo un montepremi di circa 90.000,00 euro.
Sara Vanni si è laureata in Lettere a Siena e poi si è specializzata in media radiotelevisivi alla Sapienza di Roma. Inoltre, ha conseguito un diploma in counseling relazionale ed un master in Programmazione neuro-linguistica.
Marco Liorni interviene sui social con un post
Marco Liorni, subito dopo il post scritto dalla concorrente, non è intervenuto immediatamente ma, dopo qualche ora, ha scritto sui social a sua volta un post, così commentando ciò che Sara aveva raccontato.
Nel post, la giovane donna si è sfogata raccontando ciò che le sta accadendo ma, nel contempo, avvisando anche di essere pronta a querelare e proprio su questo punto il conduttore Marco Liorni le ha mostrato tutto il suo appoggio dicendo sul suo canale Instagram: «Un abbraccio anche pubblico alla ‘nostra’ Sara. Fa bene a querelare».
E poi ha anche aggiunto: «Chi insulta, ne risponde e apre il portafoglio (sperando che apra anche la testa). Semplice».
Con questo avvertimento si spera che questa vicende triste termini perché come ha sottolineato la stessa Sara, Reazione a catena è un gioco e un gioco deve restare.