Da ieri Barbara Palombelli è al centro di una bufera per una frase da tanti giudicata sbagliata e gravissima che ha detto a Forum durante una causa che aveva per oggetto la violenza sulle donne.
La Palombelli, a Forum, aveva commentato quella storia dicendo così: “A volte è lecito anche domandarsi: questi uomini erano completamente fuori di testa, completamente obnubilati? Oppure c’è stato un comportamento esasperante, aggressivo anche dall’altra parte? E’ una domanda, dobbiamo farcela per forza, in questa sede, un tribunale”.
Barbara Palombelli si scusa
Dopo il commento della Palombelli, i social e i giornali si sono scatenati e hanno iniziato ad attaccarla con estrema durezze tanto che lei ha sentito la necessità di chiarire e di chiedere scusa a chi si fosse sentito offeso.
La Palombelli ha detto così: “Oggi è successa una cosa terribile, è stata estrapolata una frase da una causa di Forum di ieri pomeriggio ed è stata utilizzata per una valanga di attacchi, qualcosa che mi ha attraversato da tutte le parti. Sono stata accusata di essere complice dei femminicidi, di assolvere gli uomini che usano violenza sulle donne. Questo tradisce tutta la mia vita, l’ho dedicata tutta a contrastare la violenza su donne e bambini, ho portato a casa mia tre bambini vittime di violenza, sono diventati miei figli. Nel lavoro ho sempre difeso le donne. È quanto di più falso che possa esistere. Non esiste nessuna rabbia che possa giustificare il femminicidio o la violenza sulle donne, è chiarissimo a me e lo deve essere anche per voi. Chiedo scusa se non era chiaro, chiedo scusa all’azienda e a coloro che hanno pensato che io fossi quella persona lì. Non lo sono, sono sempre io”.
Nelle ore successiva, Patrizia Cadau, consigliera M5S di Oristano, dopo la frase della Palombelli ha postato una sua foto con il volto tumefatto e ha scritto così: “Gentilissima Barbara Palombelli, questa nella foto sono io, e ci tengo subito a precisare che no, non me la sono andata a cercare, non sono mai, mai, mai stata aggressiva, che non sono mai stata una donna esasperante. Ci tengo a sottolinearlo, a nome mio, e a nome di tutte le sopravvissute, perché l’aggravante dei violenti di casa è proprio quella di approfittare di donne che sono già mezzomorte, dopo anni di soprusi, fatica, intimidazioni, anche di fatica a mantenerli questi uomini violenti, perché sono parassiti che sanno come approfittare delle situazioni. Quindi no, non avevo fatto niente, né quella volta né tutte le altre: eppure ciò non mi ha risparmiato dall’essere addirittura sequestrata in casa mia, di mangiare e dormire insieme ai miei figli chiusi a chiave di nascosto. Anche mangiare di nascosto, perché secondo il violento con i soldi di casa non si poteva mangiare. Noi, ovviamente, non lui. Non ho fatto niente, se non addirittura intestargli il mio patrimonio immobiliare e tutti i miei soldi, pur di sopravvivere, e sia chiaro, l’ho fatto con una pistola puntata alla testa e la minaccia che mi avrebbe ammazzato i figli, che poi sono di entrambi, quindi suoi. E non è comunque bastato uguale a liberarmene. Non ho fatto niente ma questo non ha impedito al violento di continuare ad abusare di me e dei miei figli anche con la minaccia armata”.
E poi ha chiesto alla Palombelli: “Lei ha mai sentito la canna di un’arma premuta alla testa o in bocca? No vero?
Si ritenga fortunata e non ci faccia la morale con tanta spocchia. Palombelli, ritengo che lei sia parte del problema, non me ne voglia: ritengo la sua cultura, causa di quanto è accaduto e continua ad accadere a me, la ritengo responsabile del silenzio e dell’omertà cui siamo costrette a vivere grazie a parole come le sue: di una violenza insopportabile.
La ritengo responsabile e a questo punto dovrebbe solo chiedere scusa. A tutte. A tutte quelle che si alzano la mattina e non sanno se la sera saranno ancora vive per raccontare quello che le sto raccontando io”.
Aurora Ramazzotti contro Barbara Palombelli
Anche Aurora Ramazzotti ha preso posizione contro la Palombelli e ha scritto sui social così:
“Mi fa paura pensare che la narrativa dello strumento di comunicazione più potente sia ancora così retrograda. Come si fa anche solo ad alludere al fatto che potrebbe essere colpa della vittima?”
E poi: “Quando parliamo di cultura dello stupro è esattamente questo quello che intendiamo.. .
E, ancora: “La cultura dello stupro è talmente intrinseca nella nostra società da avere uno spazio anche nella nostra televisione. Non normalizziamola”.