Finisce un’epoca inizia un’altra si è tenuta a Torino nella sede storica del Lingotto l’ultima assemblea dei soci Fiat in territorio italiano.
Il 1 agosto sarà una data storica per la Fiat con l’assemblea che ha approvato la fusione con l’azienda controllata statunitense Chrysler.
Ora la società con ex sede a Torino si chiama Fiat Chrysler Automobiles ed ha la sede legale in Olanda paga le tasse in Inghilterra ed ha il massimo della produzione negli Usa.
Il connubio Italia – Fiat sembra con l’assemblea del 1 agosto terminato per sempre con il belpaese per gli Agnelli e per Marchionne che diventa solo la sede di alcune fabbriche del gruppo.
Dopo la decisione di ieri si apre sia nel mondo politico che anche nel sindacato e tra gli stessi operai oramai ex Fiat un accesso dibattito su come si comporterà la Fiat Chrysler Automobiles con gli stabilimenti italiani.
L’interrogativo riguardata tanti e troppi operai ed impiegati che per anni hanno dato il massimo per la Fiat “italiana” ed ora si ritrovano con un grosso punto interrogativo per i loro futuro.
Come del resto non si sa come si muoverà l’azienda per gli oltre 2 mila cassaintegrati di Pomigliano d’Arco e se nelle sedi di Mirafiori e Cassino finalmente ci sarà una nuova produzioni di modelli d’auto.
Subito dopo la fine dell’assemblea sia l’amministratore delegato Marchionne che il presidente Elkann hanno dichiarato che in Italia ci sarà piena occupazione ma le parole dei due massimi esponenti della Fiat Chrysler Automobiles non hanno certamente tranquillizzato i migliaia di lavoratori in Italia dell’ex Fiat.