Chissà se succederà nuovamente qualcosa del genere che un uomo su ordine di un suo superiore sganci una bomba che determini così tanto terrore e panico in un intera nazione.
Stiamo parlando del bombardamento atomico avvenuto 69 anni in Giappone che distrusse due città Hiroshima e Nagasaki.
La mattina di quell’infausto 6 agosto 1945 erano le 8,15 in Giappone le 1,15 in Italia quando due aerei americani decollarono con a bordo un oggetto ingombrante ma misterioso la bomba atomica.
Forse i due piloti americani non conoscevano cosa poteva determinare quel terribile ordigno ma sicuramente dopo averlo sganciato rimasero segnati a vita per il disastro che procurò.
Un enorme fungo di fuoco questo è il ricordo del 6 agosto una delle date più tristi per l’umanità che sancì la fine della lunga e sanguinosa seconda guerra mondiale.
Gli Stati Uniti d’America erano in guerra contro i giapponesi che erano alleati dei tedeschi capeggiati da Adolf Hitler e decisero di farla finita il 6 agosto fu sganciata la prima bomba atomica su Hiroshima che provocò la morte di ben 140 mila persone il 9 agosto solo tre giorni dopo una nuova bomba atomica fu sganciata da un aereo Usa e colpì un’altra grande città giapponese Nagasaki passarono solo sei giorni e un Giappone in ginocchio per l’esplosione di quei due terribili ordigni si arrese.
In Giappone ieri si è tenuta una lunga giornata di ricordo per tutte quelle vittime che provocarono le due bombe atomiche alla presenza del presidente del consiglio giapponese Shinzo Abe, del sindaco di Hiroshima, Kazumi Matsui e dell’ambasciatore degli Stati Uniti d’America Caroline Kennedy e vi erano anche tante autorità di diversi paesi tra i quali anche l’ambasciatore italiano Domenico Giorgi.