I genitori del piccolo Archie stanno lottando fino all’ultimo per non far staccare la spina al loro piccolo contestando la “violazione del diritto internazionale” ma ormai pare che per Archie Battersbee, il bambino inglese di soli 12enne da mesi in coma non ci sia più nulla da fare.
Cosa è accaduto ad Archie
Il piccolo, nel mese di aprile, fu trovato senza sensi in casa a Southend, nell’Essex, e da allora non si è più svegliato.
Da casa fu trasportato presso il London Royal Hospital e lì è rimasto fino ad oggi.
Se i medici si dicono convinti che non può essere più salvato, i genitori sperano ancora in un miracolo ma ora un giudice britannico ha stabilito che la spina va staccata.
A chiedere questo provvedimento è stata l’équipe del Royal London Hospital perché, a suo dire quella del piccolo Archie è una diagnosi irreversibile di morte delle cellule cerebrali. Oggi, 2 agosto a mezzogiorno la spina sarà staccata ma la mamma e il papà del piccolo, Hollie e Paul non si arrendono e si sono rivolti alla Corte per chiedere che la vicenda venga esaminata dal comitato Onu per i diritti delle persone con disabilità (Unrpd) che si è reso disponibile per una valutazione del caso.
E così il momento di staccare la spina è stato rinviato da ieri pomeriggio a oggi a mezzogiorno.
In primo grado la giudice Justice Arbuthnot aveva stabilito: “Autorizzo i medici dell’ospedale Royal London a cessare la ventilazione meccanica di Archie Battersbee, a estubarlo, a cessare la somministrazione di farmaci e a non tentare alcuna rianimazione cardiopolmonare su di lui quando cessa il battito cardiaco o lo sforzo respiratorio. I passi che ho indicato sopra sono legittimi”.
E poi: “se Archie rimane sotto ventilazione meccanica, il risultato probabile per lui è la morte improvvisa e le prospettive di recupero sono nulle. Non ha piacere di vivere e il suo danno cerebrale è irrecuperabile. La sua posizione non migliorerà”.
Questo parere è rimasto identico per tutti e tre i gradi di giudizio.
La mamma di Archie non si arrende
La mamma di Archie ha così dichiarato: “Il mio istinto di mamma mi dice che Archie è ancora qui … Non basta una diagnosi di morte probabile”.
E poi ha anche aggiunto di essere “disgustata dall’atteggiamento dei giudici e dei medici” perchè “il cuore di Archie batte ancora” e lui “mi ha stretto la mano”.
Poi ha anche aggiunto: “Finché non è volontà di Dio, non accetterò che se ne vada. So di miracoli in cui le persone sono tornate dalla morte cerebrale”.