Grafene incredibile super batteria inventata da scienziati genovesi per smartphone e auto
Ancora l’Italia in prima fila nel mondo delle ricerche.
La dimostrazione che il nostro paese ha menti capaci di rivoluzionare l’intero mondo proviene da uno dei centri più all’avanguardia nelle scoperte di nuove tecnologie con impatto per l’ambiente a zero immissioni di anidride carbonica: l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova.
Gli scienziati genovesi hanno realizzato una batteria, interamente composta di grafene, in grado di poter alimentare dispositivi mobili quali smartphone, tablet, pc ed anche auto ad combustione elettrica.
Questa nuova rivoluzionaria batteria è in grado di caricarsi in pochissimo tempo e di durare il 25% in più rispetto agli alimentatori a Litio attualmente in commercio.
Il grafene è un materiale che è stato scoperto all’incirca una decina di anni fa da degli scienziati russi che per l’eccezionale ritrovamento vinsero il premio Nobel nel 2010.
Le nuove batterie di grafene realizzate dai ricercatori genovesi hanno peculiarità interessantissime come la grande resistenza all’acqua, l’alto grado di conduzione elettrica e sono molto flessibili tanto da poter essere spalmate.
Gli scienziati genovesi sono riusciti a creare un tipo di batteria che può reggere tranquillamente il confronto con quelle a litio ma con una maggiore durata i test hanno provato che è superiore del 25%.
La nuova scoperta sarà rivolta a tutte le grandi multinazionali come Apple o Samsung leader nella produzione mondiale di dispositivi mobili e le grandi case automobilistiche che hanno intenzione di produrre un vasto numero di macchine elettriche.
Per le auto la scoperta delle batterie a Grifene è ancora più importante potendo, secondo lo scienziato Vittorio Pellegrini collaboratore del Cnr, ricaricare le batterie in pochi minuti rispetto alle ore necessarie attualmente.
La scoperta dei scienziati dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova è sicuramente una delle più importanti in assoluto avvenute nel 2014 potendo finalmente dare un ulteriore impulso alla commercializzazione e la produzione di auto elettriche che avevano come tallone d’Achille proprio la ricarica delle batterie che aveva una durata lunghissima.
