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Selvaggia Lucarelli, nuovo post contro la Cucinotta, sale la tensione tra le due

Selvaggia Lucarelli e Maria Grazia Cucinotta non se le mandano di certo a dire. Nuova stoccata da parte della giornalista sull’attrice siciliana.

E’ ormai scontro tra un Selvaggia Lucarelli e la nota attrice siciliana Maria Grazia Cucinotta. Già nei giorni scorsi le due avevano avuto modo di punzecchiarsi sui social, ma a quanto pare questo scambio di battute al veleno non si è arrestato, ma è continuato. Ebbene, è stata proprio Selvaggia a tornare a parlare dell’ attrice siciliana e lo ha fatto chiedendo una maggiore chiarezza e trasparenza sulle raccolte fondi che hanno come protagonisti minori e nella maggior parte dei casi affetti da gravi patologie. Ma cosa è accaduto nello specifico tra le due?

Selvaggia Lucarelli e Maria Grazia Cucinotta, è scontro tra le due

Lucarelli e Maria Grazia Cucinotta nella giornata di ieri hanno avuto un botta e risposta piuttosto duro. Nello specifico è stata una Selvaggia a tornare poi nelle ore successive sulla vicenda e lo ha fatto con l’ennesima stoccata nei confronti dell’attrice. Tutto è iniziato nel momento in cui il giudice di Ballando con le stelle ha dubitato su una raccolta fondi avviata da Pasquale e Rossana genitori della piccola Melissa, una bambina affetta da Sma di tipo 1. Era da diversi giorni che Selvaggia nutriva dei dubbi su questa raccolta fondi e pare avesse chiesto chiarezza.

Botta e risposta sulla raccolta fondi per la piccola Melissa

Riguardo questa vicenda è intervenuta Maria Grazia Cucinotta che invece si è posta fin da subito a sostegno dei due genitori, scagliandosi contro la giornalista. Per questo motivo le due avevano già avuto nelle scorse ore un battibecco che è continuato. Selvaggia, ha pubblicato infatti un post sul suo profilo Instagram invitando anche l’attrice ad assumere un atteggiamento diverso ma soprattutto a fare qualcosa di diverso rispetto a quello che ha fatto ad oggi.

Il post di Selvaggia, nuovo affondo su Maria Grazia Cucinotta

“Sto indagando sulle raccolte fondi da due anni, ho scritto in passato per esempio di Malika e della storia di Paolo Palumbo (su cui torno in questi giorni), nell’ultimo anno ho contattato molte famiglie per avere delucidazioni sulla gestione del denaro, perché quando si parla di malattie e bambini malati c’è un giro di soldi impressionante, purtroppo non accompagnato da altrettanta trasparenza. Oltre a individuare ambiguità, mi interessa educare le persone a fare una beneficenza consapevole. La buona fede non basta. Per questo, quello che ripeto sempre è che le raccolte fondi su conti personali (iban, postpay, stelline su fb etc…) e senza rendicontazioni dettagliate e periodiche non vanno sostenute in alcun modo. Tra queste, il caso più eclatante degli ultimi anni, è la raccolta “Un futuro per Melissa”, eclatante perché sono stati raccolti almeno due milioni di euro tra conti personali, gofundme, raccolte laterali, salvadanai cittadini e così via. Non c’è mai stata una rendicontazione dettagliata delle spese.

Ai tempi provai a chiedere un’intervista ai genitori ma fiutato il motivo, dopo un sì, mi fu negata. In questi giorni, alla luce di alcuni dubbi relativi appunto alle spese sostenute, sono ritornata a chiedere. I risultati sono risposte non esaustive da parte della madre di Melissa (con offese a me), la pubblicazione di documenti illeggibili di spese sostenute e infine, questa è la parte più grave, il commento di Maria Grazie Cucinotta nella bacheca dei genitori. Che dice: a quale titolo dovete dare spiegazioni a una sconosciuta?

A parte la gentilezza, ricordo alla Cucinotta (madrina di questa storia) che anche i soldi sono stati chiesti a milioni di sconosciuti (lì evidentemente con gli sconosciuti la confidenza andava bene), i quali hanno il diritto di sapere come sia stata gestita la loro generosità. Questa, in teoria, è la regola base di tutte le raccolte fondi fatte come si deve. Quindi, al di là del caso specifico, la invito a utilizzare la sua visibilità per insegnare la beneficenza colta e consapevole, perché ci sono persone (giuro) che rinunciano a parte del loro piccolo stipendio per aiutare gli altri e meritano trasparenza e rispetto”. Questo il post di Selvaggia che come spesso accade, ha utilizzato un tono piuttosto duro parlando con la sua interlocutrice che al momento non ha ancora replicato.