Matteo Renzi nominato da Fiorello non si è tirato indietro e qualche giorno fa è sceso dalla camera dell’albergo dove era in vacanza con la famiglia ed ha adempiuto al gesto richiesto dall’Ice Bucket Challenge versandosi un secchio di acqua gelata sul capo.
Tutto questo è stato ideato per fini benefici, raccogliere fondi per la ricerca di una cura di una terribile malattia, la Sla.
Il Presidente del Consiglio si è versato il secchio di acqua ghiacciata alla presenza di numerosi giornalisti e subito dopo come prevede l’Ice Bucket Challenge ha fatto le sue tre nomination che sono state Roberto Baggio da sempre sensibile alla lotta contro la Sla, il dottor Paolo Livoli impegnato in prima persona contro la Sla.
La terza nomination di Matteo Renzi è stata indirizzata nei confronti dei direttori dei Tg: “Mi piacerebbe che la secchiata d’acqua in testa se la prendessero anche i direttori di tutte le riviste, dei giornali e dei tg, perché sarebbe il segno che di sla non si parla solo quando ci sono gesti come questo”.
Ovviamente il gesto del premier ha avuto un grande risalto mediato tanto che è stata una delle notizie più cliccate sul web.
Alla Codacons tutti questo risalto mediatico per qualcosa che ha scopi benefici non è molto piaciuta, tanto che è intervenuto duramente il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi che così ha commentato: “ Si è trattato di un gesto inopportuno e fuori luogo: se cantanti, attori e calciatori possono seguire le mode del momento e farsi riprendere mentre compiono atti singolari, un premier non può scendere a questo livello. Soprattutto, considerata la delicatezza del tema che riguarda la salute e i cittadini affetti da una malattia gravissima, un presidente del Consiglio non può compiere gesti simbolici, semmai deve passare ai fatti varando leggi e provvedimenti che migliorino le condizioni di vita dei malati di Sla e garantiscano assistenza agli stessi e ai loro familiari. Solo dopo che il Governo avrà fatto qualcosa di concreto contro la Sla, Renzi potrà divertirsi a fare docce simboliche a uso e consumo dei mass media”.