Ultime novità per quanto riguarda la Tares: la giunta ha trasmesso oggi al consiglio comunale i provvedimenti che riguarderanno la nuova manovra tributaria affinchè sia approvata nell’ambito del bilancio di previsione del 2013.
Contrariamente a ciò che accade negli altri comuni, così come si evince dai dati pubblicati dalla CGIA di Mestre, per i cittadini di Bari non è previsto alcun enorme sacrificio.
La Giunta Comunale infatti ha preso in considerazione il principio della perequazione fiscale, in modo da tutelare le categorie di contribuenti più deboli; infatti verrà istituito un sistema di agevolazioni e riduzioni per rendere graduale il carico fiscale ed inoltre attraverso un meccanismo di premialità verranno riconosciuti i comportamenti più virtuosi.
La nuova tassa si baserà sul principio del “chi inquina paga”.
Il fattore discriminante sarà rappresentato dal modello ISEE ( Indicatore Sociale ed Economico dei nuclei familiari ), che servirà ad ottenere agevolazioni e riduzioni anche tenendo conto delle reali condizioni socio – economiche dei soggetti, non basandosi semplicemente sul reddito dichiarato.
Ci saranno anche altri tipi di riduzioni che riguardano comportamenti virtuosi finalizzati alla raccolta differenziata ed al recupero di alcune parti di rifiuti; ci riferiamo in particolare alle utenze commerciali che potranno ottenere una riduzione sino al limite del 40 % sulla parte variabile della Tares, qualora i rifiuti prodotti siano avviati al recupero.
Anche le utenze abitative potranno avere riduzioni del 10 % sulla parte variabile della Tares per quel che riguarda la raccolta differenziata dei singoli quartieri, e del 30 % per i singoli cittadini che differenzieranno i rifiuti conferendoli attraverso i centri di raccolta Amiu oltrechè presso quelli mobili allestiti dalla stessa azienda.
Sulla base di analisi compiute su alcune simulazioni eseguite mediante la banca dati dei contribuenti comunali, si può semplificare dicendo che:
per quanto riguarda le utenze abitative, un appartamento di circa 80 mq con un unico occupante, che avrà una riduzione del 20 %, ci sarà una differenza da pagare tra Tares e Tarsu di circa il 28 % in meno; se i componenti sono 3 ci sarà un aumento del 3% che arriva ad un massimo del 31,44 % nel caso di nuclei familiari composti da 6 componenti o più.
Si tratta solamente di un 2,2 % degli iscritti al ruolo che in ogni caso riusciranno quasi completamente ad azzerare l’incremento grazie alle agevolazioni e riduzioni in virtù degli indicatori ISEE che tengono conto dei carichi familiari.
Per quel che concerne le utenze commerciali, si è visto che solo 5 categorie su 30 avranno un aumento della tassazione rispetto alla Tarsu, tutte le altre godranno di un abbattimento considerevole che nel caso di autosaloni e stabilimenti balneari sfiora il 70 %.
A causa del “decreto salva italia” fu introdotta una maggiorazione di 30 centesimi al metro quadro e su questi assurdi balzelli i Comuni possono intervenire molto poco; anzi nonostante il legislatore abbia concesso ai Comuni la facoltà di incrementare la tassa, molti non hanno esercitato tale diritto, tra cui il Comune di Bari.