Il governo dovrebbe iniziare a lavorare sulla nuova legge finanziare che sarà presentata entro i primi di ottobre.
L’esecutivo dovrebbe cercare di stabilizzare una volta per tutte il bonus degli 80 euro per circa 10 milioni di italiani che lo hanno percepito da maggio 2014.
In verità l’intenzione del governo sarebbe quella di allargarlo anche alle famiglie numerose ma bisogna trovare le adeguate coperture economiche.
Niente da fare invece per pensionati e lavoratori autonomi.
Per poter allargare il bonus anche a queste categorie vi è bisogno di un notevole sborso di denaro che nelle casse dello stato almeno fino al 2015 non c’è.
Il bonus che è entrato in vigore lo scorso maggio, per circa 10 milioni di lavoratori che hanno un reddito massimo di 26 mila euro e 1.500 euro mensili, dovrebbe essere confermato per 2015 anzi nell’intenzioni del governo dovrebbe essere definitivo.
Sul bonus di 80 euro si è espresso più volte Matteo Renzi sulla necessità di renderlo definitivo per i lavoratori dipendenti che hanno un reddito pari o inferiore ai 26 mila euro.
Niente da fare per i pensionati che sono mono reddito e i lavoratori autonomi che hanno un reddito minimo per il momento non vi sono le coperture necessarie per poter stanziare il bonus irpef degli 80 euro.
L’intenzione dell’esecutivo però è quella di poter allargare il bonus anche alle famiglie numerose grazie al “quoziente familiare” che permettere di far rientrare le famiglie che hanno un reddito superiore ai 26 mila euro ma con dei figli a carico.
In questo modo potrebbero usufruire del bonus le famiglie che hanno un reddito massimo di 31 mila euro però con due figli a carico o di 40 mila euro con tre figli a carico e di 50 mila euro sempre annui con però quattro figli a carico.
Il bonus irpef di 80 euro alle famiglie numerose non avrebbe, secondo le stime del ministero dell’economia, un costo elevatissimo infatti si aggirerebbe intorno ai 300/400 milioni annui.
Il finanziamento per il bonus irpef 80 euro esistente più l’allargamento alle famiglie numerose arriverebbe dai tagli alla spesa pubblica derivanti dalla spending review.