Un medico che ottiene il contratto a tempo indeterminato e da quel momento lavora solo 15 giorni in nove anni.
Se non è un record pochissimo ci manca.
Il medico in questione dovrebbe prestare servizio al pronto soccorso del plesso ospedaliero di Sant’Isidoro a Giarre in provincia di Catania ma da quando è stato assunto a tempo indeterminato, dopo un periodo di sei mesi con contratto a termine, ha prestato servizio solo 15 giorni in 9 anni.
Il medico in questione ha lavorato due settimane poi utilizzando permessi familiari, borse di studio e frequentando corsi di formazione dovrebbe tornare in servizio il prossimo 1 gennaio 2017.
Il medico contattato da un giornale si è così giustificato sui permessi su corsi e borse di studio : “Sono servite per arricchire le mie conoscenze professionali che metterò a disposizione dell’ospedale. non hanno procurato alcun danno all’Asp3 e neppure al pronto soccorso dell’ospedale di Giarre. I permessi di cui ho usufruito erano non retribuiti: mi sono mantenuto con le borse di studio, che sono inferiori allo stipendio, e ho dovuto pagare tasse e iscrizioni. Durante le mie assenze sono stato sostituito da una collega. Sono sereno, ho rispettato la legge: altrimenti i permessi non mi sarebbero stati concessi”.
Ma nel frattempo la dirigenza dell’azienda sanitaria provinciale 3 di Catania che amministra anche il plesso ospedaliero di Sant’Isidoro a Giarre ha iniziato ad indagare sul singolare primato del medico pronto soccorso.
I primi accertamenti sul caso da parte degli ispettori dell’Asp3 hanno potuto appurare che il medico che attualmente è residente a Messina ha usufruito di una borsa di studio dal 1 giugno 2005 al 31 ottobre del 2008, poi il 1 novembre ha chiesto ed ottenuto un congedo per motivi famigliari fino al 30 aprile del 2009 rientrato in servizio ha lavorato fino al 21 maggio per poi presentare certificato medico per malattia dal 22 maggio 2009 al 22 luglio.
In seguito ha un borsa di studio che lo occupa fino al 2013 e poi frequenta un corso per un dottorato che lo terrà impegnato fino al 31 dicembre del 2016.
Ma il direttore sanitario dell’Asp3 di Catania, Franco Luaca, non è completamente concorde su quanto dichiara il medico e commentando così: “È vero la legge è stata rispettata, ma ci sono problemi di opportunità inoltre l’ultimo permesso è retribuito e noi non possiamo sforare il budget e sostituirlo. Questo ci crea problemi di organico nell’assistenza ai malati e quindi vedremo se ci sono le condizioni per revocare l’aspettativa in corso”.
Siamo curiosi di sapere come finirà questa storia.