Di seguito i numero che fanno decisamente impressione.
Parliamo di circa 250 milioni di persone nel mondo, solo in Italia il 9% delle persone che ha questa malattia ha un’età compresa tra 20 e 79 anni; tra le persone più avanti con gli anni chi lamenta questa patologia è un buon 20%, mentre se pensiamo ai bambini parliamo di 15 mila tra bambini e
ragazzi con diabete di tipo 1, ma più del 90% tra questi ha il diabete di tipo 2.
Scoprire di avere questa malattia è una notizia devastante ma adesso forse c’è una speranza.
L’insorgere della malattia dipende da alcuni piccolissime parti dell’ormone amilina che hanno la responsabilità di far scoppiare la malattia perché neutralizzano le cellule beta del pancreas che producono
l’insulina.
E questo vale sia per il diabete di tipo 1 che per quello di tipo 2.
Questa è una scoperta rivoluzionaria ad opera di uno studio neozelandese, il cui ricercatore è Garth Cooper, responsabile presso l’Università di Scienze Biologiche dell’Università di Aukland, che ha così dichiarato sul Journal of the Federation of American Societies for
Experimental Biology: “L’obiettivo è di trattare i pazienti di entrambe le forme della malattia arrestando la morte delle cellule che producono insulina, e potenzialmente stimolando la produzione di tali cellule
Dei farmaci potenziali potrebbero essere sottoposti a sperimentazioni cliniche entro due anni”. Sono