Una notizia che ha dell’incredibile è quella di Rahul un bimbo nato nel Tamil nadu regione dell’India meridionale che in soli due mesi e mezzo è stato ricoverato quattro volte d’urgenza in ospedale a causa di un fenomeno spaventoso: i genitori hanno assistito impotenti e terrorizzati ad incendi che si sono sviluppati all’improvviso in parte specifiche del corpo del bambino.
Al momento sia la medicina ufficiale che studiosi di fenomeni paranormali esperti a livello locale e internazionale, brancolano nel buio e nessuno è stato in grado di dare una spiegazione esauriente a questo episodio stranissimo, nonostante i vari test realizzati.
Il 10 agosto il quotidiano The Times of India nonostante approfondimenti scientifici e molte perplessità, il caso viene ricondotto alla famiglia dei cosiddetti fenomeni di combustione umana spontanea (Shc in base alla definizione in lingua inglese) per il quale sono stati segnalati 200 casi presunti sparsi in tutto il mondo e rilevati nel corso degli ultimi tre secoli.
A questo punto torna alla ribalta il caso della Contessa Bardi.
Il suo fu certamente il caso più celebre che vide protagonista la contessa di cesena Cornelia Bardi, nonna materna di Pio IV.
La donna nel marzo del 1731 fu rinvenuta a terra sul pavimento della sua camera da letto dalla cameriera che osservò che la poveretta aveva tutto il corpo completamente carbonizzato, tranne che le gambe ed una parte del cranio che erano rimasti completamente intatti.
Un simposio degli studiosi dell’epoca composto tra gli altri da padre Ippolito Bevilacqua dell’Ordine Olivetano, Il Marchese Scipione Maffei e il canonico di Cesena Giuseppe Bianchini, affermò che il fenomeno poteva ricondursi alla combustione spontanea.
Il caso ebbe grande risonanza ed anche Charle Dickens ne rimase talmente impressionato da citarlo nella prefazione del suo romanzo “Bleak House”.
Un corpo per bruciare necessita di una temperatura di 1000 gradi pari a quella presente nei forni crematori. In tutti i casi di combustione spontanea e parliamo dell’episodio accaduto nel 1966 in America e nel 1980 in Gran Bretagna, nonostante l’altissima temperatura, l’ambiente circostante non era stato coinvolto né bruciato.
Il bimbo indiano è stato oggetto del fenomeno a soli nove giorni dal parto; sua mamma rajeshwari ha assistito stupefatta al fenomeno, ma dopo il ricovero in ospedale protrattosi per 72 ore, il piccolo era stato dimesso poiché risultato perfettamente guarito.
In seguito, una volta rientrati a casa, il corpo del bambino si era nuovamente ustionato e il fenomeno si era poi ripetuto ancora altre due volte.
I genitori hanno dunque deciso di approfondire le indagini portando il piccolo nel più famoso kilpauk Medical College (KMC) di Chennai affinchè si potesse giungere ad una soluzione definitiva, ma purtroppo non ci sono state risposte esaurienti al loro problema.
Il pediatra del piccolo Rahul Narayana Babu ha ipotizzato che il motivo potrebbe essere “L’emissione di qualche gas altamente combustibile attraverso i suoi pori di cui non abbiamo scoperto la natura”.
Il padre del bambino Kaman, è apparso seriamente preoccupato anche delle conseguenze dell’ignoranza degli abitanti del villaggio che già paventano la possessione del corpo del bimbo da parte di uno spirito demoniaco.