L’assassino di John Lennon, Mark David Chapman, non si da pace e chiede scusa.
Nonostante gli anni trascorsi, a suo dire, solo ora si è reso conto di ciò che ha commesso e di quanto sbagliato sia stato il suo gesto.
L’uomo, ora che è arrivato a 59 anni ha chiesto ancora una volta, per la precisione, questa è l’ottava, la libertà condizionata ma nemmeno questa volta gli è stata concessa perché la giuria non crede al suo pentimento e ritiene che possa di nuovo macchiarsi di qualche crimine.
In ogni caso il condannato ha facoltà di presentare la nona istanza ma solo nel 2016.
Mark David Chapman, nel 1980 e dunque trentaquattro anni fa uccise John Lennon a New York all’ingresso del Dakota Building, residenza del cantante.
Da allora è in prigione, perché gli fu inflitto l’ergastolo.
L’uomo non perde occasione di dichiarare di essersi pentito e di aver capito la gravità e l’assurdità del gesto compiuto.
Ma nulla è bastato per avere una riduzione della pena.
L’assassino di John Lennon pare abbia capito solo ora di aver commesso un gesto criminale anche perché i fans del cantante dei Beatles gli scrivono ancora e tutti ancora soffrono per la morte del loro idolo.
A questo proposito Chapman ha dichiarato: “Sono dispiaciuto per aver causato tutto questo dolore. All’epoca non pensavo ad altri che a me. Mi dispiace di essermi comportato come un idiota e aver scelto la strada sbagliata per la gloria”.