Umberto Veronesi, uno del luminari della ricerca italiana contro il cancro, si schiera apertamente per l’uso della sigaretta elettronica e lo fa con un pool di suoi illustri colleghi come il professor Carlo Cipolla dell’Istituto Europeo di Oncologia Milano , Riccardo Polosa dell’Università di Catania e Umberto Tirelli, Centro di Riferimento Oncologico di Aviano.
I professori Umberto Veronesi, Riccardo Polosa, Carlo Cipolla e Umberto Tirelli hanno inviato un comunicato ad un noto giornale italiano nel quale spiegano il motivo della loro decisione di schierarsi apertamente per l’utilizzo della sigaretta elettronica: “La posizione espressa su Nature da Daniel Sarewits, Direttore del Consortium for Science, Policy and Outcomes dell’Arizona State University, a favore della sigaretta elettronica rispecchia la linea di pensiero che da anni promuoviamo in Italia e siamo felici che la rivista scientifica più autorevole al mondo sostenga le nostre stesse idee, e cioè che la e-cig e’ uno strumento efficace per contrastare la gravissima tragedia del cancro del polmone”.
Il cancro al polmone è la causa della morte di due milioni di persone all’anno e solo in Italia i decessi per questo terribile male sono 44 mila.
La principale causa dell’insorgenza di questa gravissima patologia è il fumo tradizionale sia attivo che passivo.
Il fumo oltre a creare danni irreversibili ai polmoni può determinare problemi al cuore ed alla circolazione del sangue.
Lo staff di ricercatori italiani capeggiati da Umberto Veronesi nel proseguo del comunicato attaccano duramente l’OMS: “rinnoviamo l’invito all’OMS a non criminalizzare la sigaretta elettronica e non lanciare allarmi basati su supposizioni, ma al contrario, promuoverne lo studio scientifico e l’utilizzo nella lotta al cancro e le malattie cardiovascolari. È inevitabile che la sigaretta elettronica sia invisa alle multinazionali del tabacco e ai produttori di tabacco questo non dovrebbe spingere istituzioni mondiali e nazionali preposte alla salute dei cittadini a prendere posizioni contro la sigaretta elettronica sulla base di possibili rischi non scientificamente documentati. C’è una sproporzione enorme tra un’ipotesi di rischio collaterale e la certezza di provocare un cancro del polmone”.
Al momento, continua il comunicato, non si è verificato un solo caso di effetti collaterali della sigaretta elettronica che determina però un grossissimo vantaggio perchè pian piano riduce la dipendenza dal fumo tradizionale che come specificato nella nota “libera ben 13 idrocarburi policiclici cancerogeni, assimilati dal nostro corpo insieme ad altre decine di sostanze cancerogene che derivano anche dalla combustione della carta”.