Alberto Angela, figlio di Piero, ha condotto una puntata speciale di Ulisse e l’ha conclusa leggendo una lettera scritta dal padre ai suoi telespettatori ben sapendo che quella sarebbe stata la sua ultima lettera. La lettera in questione è colma di significato, è struggente ed è anche l’eredità che il grandissimo giornalista ha voluto lasciare al suo numerosissimo pubblico. Vediamo cosa ha detto Piero Angela che ha commosso tutti.
Alberto Angela legge la lettera che il padre ha scritto al suo pubblico
Alberto Angela ha condotto una puntata speciale di Ulisse, “Piero Angela – Un viaggio lungo una vita” dedicata, appunto, al padre narrando la sua vita da quando ha iniziato il suo lavoro in Rai nelle vesti di corrispondente Rai a Parigi e Bruxelles, poi come inviato di guerra in Algeria e Vietnam fino a diventare conduttore, sempre per la Rai prima del telegiornale su Rai 1 poi di “Quark”, “Super Quark”, “Viaggio nel Cosmo”, “La macchina Meravigliosa” e “Il pianeta dei dinosauri”.
In chiusura di programma, Alberto ha scelto di leggere l’ultima lettera che il padre ha scritto ai suoi telespettatori che si concludeva così: “Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio”.
I commenti del popolo del web
Il web si è scatenato con i commenti esternando tutta la commozione per quella lettera così struggente che ha avuto un valore aggiunto perché letta dal figlio che ha ereditato dal padre la stessa passione.
E così, sui social, sono fioccati messaggi di questo tipo: “Ho tenuto fino alla fine ma niente, alla lettera di Piero letta da Alberto giù lacrime. Infinita ammirazione per la lucida scelta di accomiatarsi con garbo, dignità, fiducia, gratitudine”, oppure: “Oddio la lettura di questa lettera alla fine il mio colpo di grazia”.
Qualche tempo fa, Alberto Angela aveva annunciato: «È con grande piacere che vi annuncio la nascita di un nuovo programma di divulgazione scientifica nel nome di papà, ma non si chiamerà Superquark».
Alberto Angela aveva, però, chiarito: «Dopo la morte di mio padre pensavo tutto tranne che a questo travolto da un momento così complicato. Quando poi è arrivato il tempo di rifletterci inizialmente volevo rifiutare l’offerta della Rai di prendere in mano la conduzione di Superquark».
E poi ha continuato: «Poi mi sono chiesto: è giusto che la traccia che mio padre ha lasciato, che tutta la fatica che ha fatto per arrivare a questo punto venga messa da parte e si fermi all’improvviso qui?».
E, ancora: «È giusto che i bambini non abbiano un faro, un libro televisivo da aprire, un punto di riferimento per quello che vorrebbero diventare? E allo stesso modo gli adulti di oggi diventati ingegneri o scienziati grazie a mio padre?».
E poi Piero Angela ha concluso: «Mi sono detto che non fosse giusto lasciare andare tutto così. Che la tv pubblica merita un programma di divulgazione in prima serata. Per cui ho deciso di ereditare questa fiaccola rimasta per terra. Continueremo Superquark … Il nome è di mio padre e a lui deve rimanere.
E, infine: «Lo stiamo mettendo a posto e partirà quest’estate. L’ho sentito come un dovere. Continueremo con la stessa tradizione sperando che ognuno che lo vedrà si possa sentire a casa».