Ancora una volta Giuseppe Povia al centro dell’attenzione non tanto per i suoi successi musicali, che a dire il vero da qualche tempo scarseggiano, quanto per gli scandali veri o inventati che lo vedono protagonista.
Il cantante è ancora alla ribalta delle notizie del 2013 prima a causa di alcune sue dichiarazioni definite razziste, poi per essere stato vittima di uno scherzo di pessimo gusto che ha destato preoccupazione nei suoi fans.
Sembra quasi che al confronto con questa bufala, gli scherzi di cui fu vittima il cantante durante una puntata di “Scherzi a parte” nel 2012 furono burle da educande: su internet è girata una notizia che forse nelle intenzioni avrebbe dovuto essere scherzosa, che raccontava di come Povia fosse stato picchiato dai suoi fans appartenenti all’organizzazione “Ultimo fascio” alla fine di un concerto nella cittadina laziale di Zagarolo: il motivo del pestaggio sarebbe da attribuirsi ad uno scarso coinvolgimento del cantante spronato dagli esponenti dell”Ultimo Fascio” ad intonare cori razzisti sui quali Povia non era apparso molto convinto e coinvolto, tanto da indurre i facinorosi a dubitare delle sue reali convinzioni.
La vicenda palesemente inventata è stata pubblicata con tanto di foto evidentemente ricostruita del poveretto ingessato dalla testa ai piedi in un letto d’ospedale con la gamba in trazione per giunta, da una specie di rivista specializzata in false notizie che probabilmente vogliono sembrare scherzi, imitando sfacciatamente il giornale satirico americano “The Onion”.
La notizia come spesso accade in questi casi ha fatto il giro mediatico fra Facebook ed altri social network provocando commenti e reazioni di vario tipo, anche se al momento il cantante non ha esternato ancora il suo pensiero a riguardo…
Qualche giorno fa però ha rilasciato un’ intervista su un tema piuttosto scottante riguardo la possibilità di scoprire nel futuro che il figlio possa essere omosessuale dichiarando testualmente; “ Ognuno di noi è la somma delle persone che ha conosciuto nella vita, degli eventi, dei film, delle cose che ha conosciuto. Dal momento che nessuna scienza prova che si nasce gay o interisti o scienziati o comunisti, a parte il colore dei capelli, degli occhi e della pelle. Non è che mi chiederei dove ho sbagliato io, mi farei delle domande”.
E la cosa suona quantomeno strana visto che qualche anno fa Povia celebrava l’amore omosessuale sul palco dell’Ariston a Sanremo, con la controversa canzone “Luca era gay”, che tra l’altro riscosse un buon successo.
Ora pare che la sua idea sia stata completamente stravolta ed anzi si interrogherebbe sulle sue presunte responsabilità o influenze nelle scelte di vita del figlio; eppure il cantante fu il primo a portare un tema tanto delicato ad una platea vastissima come quella dell’Ariston avvezza forse a testi di canzoni un po’ più leggeri e tra l’altro divenne con questo brano il pioniere per altri testi che affrontavano il tema dell’omosessualità come “Il mio amico” cantato da Anna Tatangelo sempre al Festival di Sanremo.