Ieri, lunedì 12 giugno è morto Silvio Berlusconi e la notizia ha sconvolto tutta l’Italia.
Ma, come accade spesso, c’è anche chi rappresenta una voce fuori dal coro, non per la manifestazione della propria idea assolutamente legittima, ma per il modo e, soprattutto, per il momento decisamente sbagliato per esternarla. Le dichiarazioni fuori luogo ci sono e ci saranno sempre ma, per fortuna c’è anche chi riesce a zittire, con poche parole, condotte sbagliate. E così è avvenuto dopo la dichiarazione di Giorgia Soleri alla notizia della morte di Silvio Berlusconi e la successiva lezione di civiltà data da Aurora Ramazzotti. Vediamo cosa è successo.
Giorgia Soleri: “Silvio Berlusconi, l’uomo che ha distrutto il paese”
Gemitaiz, come Giorgia Soleri, è stato molto forte nel suo commento alla notizia della morte di Silvio Berlusconi, infatti, ha condiviso una foto che annuncia la morte di Silvio Berlusconi e, a corredo, ha scritto la seguente didascalia ‘Alleluja’ e poi, già presagendo gli attacchi per questa sua esternazione, ha continuato così: “Non perderò tempo a rispondere a nessuno. Non siete d’accordo? Unfollowate pure. Non lo trovate carino? Unfollowate pure. La libertà d’espressione è ancora in vigore. Il buonismo da 3 € qui non lo troverete. Quando insultati Salvini persi 6.000 follower, oggi saranno di più o di meno? Chi vincerà la Unfollow challenge? Vi auguro una buona giornata”.
Giorgia Soleri, ex fidanzata di Damiano dei Maneskin, invece, ha ripreso la frase scritta da The Submarine, “L’uomo che ha distrutto il Paese”, e l’ha condivisa e poi ha aggiunto: “Come riportare la notizia nel modo giusto. Bbc docet”. E, ancora, per finire: “Parlare di politica è sempre il modo migliore per fare pulizia contatti”.
Aurora Ramazzotti dà una lezione di civiltà
Dopo queste prese di posizione, è intervenuta Aurora Ramazzotti che, sui social, ha scritto così: “Lo dico? Il concetto ‘libertà di pensiero’ è stato completamente distrutto dai social”. E poi ha continuato: “No, nessuno ha il diritto di esultare per festeggiare o strumentalizzare la morte. No, non importa che fosse un politico e nemmeno che siate contro quello che chiamate buonismo che la morte porta con sé. Esprimere cordoglio per un decesso è usanza da sempre nel rispetto della famiglia e delle persone vicine al defunto”.
E, ancora: “Avete avuto 86 anni per dire di lui ciò che volevate. Usare i social per diffamarlo oggi non è libertà di pensiero, è indelicatezza verso chi lo ama, visto che lui non è più qui per rispondere. Se non volete accodarvi al (e cito) ‘finto buonismo’, cucitevi la bocca o mettetevi le mani in tasca per una buona volta. Nessuno vi costringe a scrivere cose belle, ma almeno oggi le cattiverie pensatele e basta. L’ho detto”.