Emma, “La notte che è morto mio padre sentivo le urla di mia madre”
Emma è tornata indietro al giorno della morte del padre e ha raccontato come ha reagito la mamma e le sue urla strazianti.
Il racconto di Emma
Emma ha raccontato così in occasione di un’intervista rilasciata al magazine Vanity Fair: “Non era solo padre per me, ma anche figlio, amico, compagno di avventure”.
E poi ha continuato il suo racconto ripercorrendo la sua vita insieme al suo amato padre: “Certe sere uscivamo e tornavamo brilli, con mia madre che ci aspettava sulla porta. Quando i miei amici venivano a cena e a fine serata poi sgattaiolavano fuori per fumare, mio padre li guardava e diceva: ‘Ragazzi, la canna ve la potete fare anche qui'”.
Quando è morto il padre Emma era lontana
Il papà di Emma è morto il 4 settembre e lei era lontana e raccontato così: “L’avevo sentito la sera prima, gli avevo detto ‘prendo un volo domattina e alle 13 sono già con le gambe sotto al tavolo’. ‘Ti aspetto’, mi ha risposto. Invece al mattino era morto”.
Poi ha continuato a rivivere quel dolore atroce: “Quando ho visto il numero di mio fratello ho capito subito, dall’altra parte sentivo le urla di mia madre, è stato terribile. E io non c’ero”.
E poi ha commentato così la sua lontananza dal padre il giorno che è morto: “Credo che sia un suo regalo. Sentiva che sarebbe morto e sono convinta che mi abbia voluto risparmiare dalla sua morte, in modo che lo ricordassi vivo e felice nella chiamata della sera prima”.
E poi, ancora: “Mi ha cresciuta con il suo esempio di giustizia e generosità … mamma dice che io sono quella che gli somiglia di più”.
Poi Emma ha anche parlato di sé stessa e ha rivelato: “Non mi sono mai immaginata madre. I figli si fanno anche per incoscienza, ma la mia priorità è la musica. Non ho resistenze ideologiche sulla gestazione per altri, ma se volessi, potrei ricorrere alla fecondazione. Il mio scopo nella vita è realizzare me stessa, non trovare un partner. Certo, sono fatta di carne e ci sono sere in cui mi piacerebbe trovare qualcuno a casa ad attendermi, banalmente anche nel letto, ma questo sentimento non mi spinge mai a pensare che andrebbe bene chiunque. Sono single, ma non sola, ho tante famiglie. Quella d’origine e siamo molto uniti, ma dopo tanti anni considero famiglia anche quella professionale, perché i legami che si creano lavorando insieme sono fortissimi e io sono una persona fedele agli affetti”.