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Alan Sorrenti lascia tutti senza parole: “Sono stato in carcere perchè la mia ex era gelosa di me e mi ha voluto rovinare”

Alan Sorrenti è tornato con un nuovo album ed è felicissimo di questo risultato che lo decreta, ancora una volta, come un artista strepitoso. Il cantante ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica nella quale si è raccontato a tutto tondo. Vediamo cosa ha detto.

Il cantante napoletano ha pubblicato un nuovo disco: “Oltre la zona sicura”

Alan Sorrenti ha dichiarato che la pubblicazione di questo nuovo album, La zona sicura “mi fa sentire di essere tornato da dove sono partito: sono indipendente e ho ritrovato un pubblico giovane lontano dal mainstream”.

Sorrenti, che è impegnativo con un tour molto impegnativo, ha detto: “Lunghi spostamenti in treno non sono facili a 72 anni, ma non mi lamento”.

Alan Sorrenti ha raccontato:“Mi hanno chiamato da Londra, il giornalista era molto ben documentato su di me, mi ha fatto molto piacere”.

E poi ha continua: “All’Eurovision nel 1980 ho portato lo stile e la moda italiani … in quegli anni si leggeva Le porte della percezione di Aldous Huxley, era il tempo dell’Lsd. Come amo chiamarli, erano “gli stati alterati di musica”. Io vedevo altro, percepivo il cosmo, un mondo più ampio. Da qui sono nate tante cose, scelte di vita, gusto nella musica, nella lettura, nella scrittura”.

Poi, su domanda del giornalista, ha parlato del suo debutto discografico: “Avevo vent’anni e al Vomero, dove vivevo, c’era un negozio di dischi di importazione dall’America e da Londra, lì scoprivamo un mondo nuovo. Grazie al mio amico Umberto Telesco, compagno di ascolti e fotografo delle mie prime 4 copertine, scoprii Tim Buckley, i Van der Graaf Generator, per me fu un’apertura mentale ed emozionale”.

Poi ha svelato che è stato il  terzo album a dargli la vera popolarità: “Cambio produttore, scrivo da cantautore e su consiglio di mio padre, che mi ha regalato il gene del canto, faccio una versione psichedelica di un classico napoletano, Dicitancello vuje, forse uno dei pezzi più importanti per me, quello che mi portò in classifica”.

E, ancora: “Per quello fu decisivo un viaggio in Africa in cui scoprii il ritmo, fu quella la spinta per gli Usa”.

Invece di ‘Figli delle stelle’, che ha ormai 40 anni, Alan Sorrenti ha detto: “Si scrisse da sola … E chi poteva pensare che sarebbe diventato uno stile di vita, tipo La dolce vita di Fellini, cose che non finiranno mai”.

Poi nell’83 Alan Sorrenti fu arrestato e lui racconta così: “In realtà un episodio di gelosia folle della mia ex, che raccontò tutto al contrario e mi fece passare per uno spacciatore di droga. C’era il desiderio di farmi male, ci sono relazioni che poi scoppiano, in realtà tra noi c’erano già le pratiche di divorzio. Fui al centro di una tempesta perfetta, il ciclone che coinvolse per altre vie anche Tortora. A Rebibbia in quei 33 giorni c’erano i camorristi della Nuova Famiglia, nell’ora d’aria incontravo spesso anche Ali Agca, che aveva sparato al Papa. Fu un’esperienza molto forte, mentre ero in cella scrivevo per i giornali raccontando come stavano veramente le cose. Riuscii a chiarire tutto, che non ero uno spacciatore anche perché in quel periodo guadagnavo molto, non ne avevo certo bisogno. La testa l’ho poi ritrovata solo grazie al buddismo”.