Dopo tante indecisioni e momenti di interrogativi, la Rai ha preso posizione, Filippo Facci non far più il suo programma di striscia quotidiana.
Al posto di quei minuti aumenterà il tempo della trasmissione che lo avrebbe preceduto, “I fatti vostri“.
La Rai ha deciso: Il programma di Filippo Facci non si fa
Filippo Facci avrebbe dovuto condurre su Rai 2 un programma di striscia quotidiana della durata di cinque minuti “I facci vostri“, che doveva seguire “I fatti vostri” alla cui conduzione troveremo Tiberio Timperi al posto di Salvo Sottile.
Ma, dopo l’articolo scritto da Facci, la Rai ha preso una decisione durissima e ha annullato il programma.
Questa decisone è stata presa dall’Amministratore delegato Roberto Sergio, informata la Presidente Marinella Soldi, d’intesa con il Direttore dell’Approfondimento Paolo Corsini e, per i profili di sua competenza, il Direttore Generale Giampaolo Rossi.
Filippo Facci: “Non riscriverei quella frase”
Dopo che è scoppiata la bomba, Filippo Facci ha rilasciato alcune dichiarazioni molto forti e ha detto così: “Mi accusano di reati inesistenti ma non riscriverei la frase. È un passaggio stilistico, può non piacere e infatti non è piaciuto a molti, e la mia sconfitta professionale e il mio dispiacere derivano proprio da questo: ne hanno fatto un caso, questo senza aver letto tipicamente il resto dell’articolo da cui il passaggio è estrapolato. Vale per chiunque sia intervenuto su questa polemica e abbia addirittura ritenuto di investirne la Rai, colpevole di avermi proposto dal settembre prossimo una collaborazione per ora neppure formalizzata”. Questo quanto scriveva Filippo Facci su ‘Libero’ prima della notizia che il suo programma era stato cancellato.
Filippo Facci aveva scritto così dopo la notizia che il figlio di Ignatio La Russa aveva abusato di una ragazza: “‘Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa’
E poi aveva continuato così: “La mia sconfitta professionale consiste tipicamente nell’illudersi che i più ti leggano per intero prima di esprimersi, che magari conoscano i tuoi trascorsi, addirittura i tuoi libri, che abbiano cognizione di causa prima di attribuirti odiosi reati, l’illusione, insomma, che non ti trasformeranno in carne da cannone per alimentare le polemiche politiche di cui ti ritrovi a essere lo strumento del giorno, da trascurabile vittima secondaria. Riscriverei quella frase? No, perché conta un fatto solo: che la frase non ha portato niente di buono, ho fornito ingenuamente un pretesto a chi non cercava altro, e più in generale ho fatto malintendere un intero articolo. La professionalità innanzitutto, l’orgoglio personale poi”.