Il mondo della musica spesso ci regala momenti di tensione e dissensi tra artisti, e recentemente, un’accesa diatriba ha coinvolto J-Ax e Paolo Meneguzzi. La disputa tra i due ha raggiunto livelli epici quando J-Ax ha deciso di rispondere al cantante svizzero dedicandogli un dissing in una canzone, prendendo spunto dalla situazione simile tra Shakira e Piqué.
Sebbene in questo caso non vi siano menzioni di una Twingo o di un Casio, i toni sono stati altrettanto accesi. J – Ax ha preso di mira l’America Latina, mettendo in discussione la popolarità di Meneguzzi in quella regione, che sembrerebbe ormai svanita. I riferimenti al cantante svizzero sono stati pungenti e sarcastici, dimostrando che la rivalità tra i due è giunta a un punto critico.
Tutto ha avuto inizio quando Paolo Meneguzzi ha criticato pubblicamente Fedez e J-Ax, accusandoli di fare “marchette estive” e di aver pubblicato un ultimo singolo che gli procura tristezza. Il commento del rapper è stato lapidario e tagliente, definendo Meneguzzi come la “versione ordinata su Wish di Tiziano Ferro”, un chiaro riferimento alla sua presunta mancanza di originalità e talento artistico.
La replica di J-Ax è stata tempestiva e sicuramente inaspettata per il cantante svizzero. Il dissing, intitolato “Invidia del peneguzzi“, è una vera e propria sfida musicale che dimostra come il mondo della musica possa essere un terreno fertile per battaglie e rivalità.
Questa diatriba ha attirato l’attenzione dei fan di entrambi gli artisti e dei media, alimentando ulteriormente la controversia e dando vita a discussioni appassionate sulle opinioni e le preferenze musicali.
Di seguito il testo scritto da J-Ax: “Mettiamo questa cosa in prospettiva,
per me questo non è un dissing, è beneficenza estiva,
con una story del caz*o ti ho ridato la vita,
sapendo bene come sarebbe finita.
Ti sei attaccato come un naufrago alla cima,
sali sulla barca e poi ti attacchi al caz*o come prima,
Salmo e Luché, che sfida epica!
A me tocca Meneguzzi, è una vita che la sfiga mi perseguita.
E tu mi fai la predica, per una gloria breve come la tua fama in Sud America
e mò su Instagram ti insultano, su Facebook ce l’hai fatta,
nel regno dei cogli*ni, complottisti e terrapiatta,
tra giornalisti, iene e cookie
e chi tiene i gruppi, coi meme brutti
e potrei dire “caz*o meneguzzi”, ma ti voglio bene pussy
e ti auguro successo,
così che poi ti insulta chi ti dà ragione adesso”.
E poi ha continuato con altre barre.
“Ideali, famiglia e valori…
Io parlo di cannoni, tu come Giorgia Meloni,
hai detto che io ho i follower e non i fan, quando mai?
Io sui social metto solo le foto dei live,
tu quelle di tuo figlio per acchiappare due like,
poi vieni a farmi la morale per la Disco Paradise,
che a tuo confronto sembra scritta da Guccini,
dici che faccio il pappone con i ragazzini?
No nini, io ho detto che gli streaming
sono meglio di quando il tuo produttore faceva giochini da gioppini
e si comprava i tuoi dischi truccando la classifica Fimi.
Che hai detto? Saresti diventato Justin Bieber con il giusto investimento?
E Madonna in Cile era al tuo livello,
ma in Italia eri Tiziano Ferro senza la voce e il talento.
Non lo faresti un pezzo con Annalisa e Fedez?
O con Jannacci e Pino Daniele?”