Bianca Guaccero: il racconto che fa di ciò che le è successo è da brividi
La rinomata conduttrice e attrice italiana, Bianca Guaccero, si prepara al suo ritorno in TV con un nuovo show intitolato “Liberi tutti,” in onda su Rai Due dal 23 ottobre. Tuttavia, nelle anticipazioni sulla sua partecipazione al programma, la Guaccero ha rivelato un lato oscuro della sua vita legato ai social media. Durante un’intervista al settimanale “Nuovo,” la conduttrice ha confessato di essere stata vittima di attacchi verbali e odio sui social, definendoli “attacchi di una violenza inaudita.”
La violenza durante il periodo post-parto
La violenza verbale a cui Bianca Guaccero è stata esposta si è verificata principalmente durante il periodo post-parto, dopo la nascita di sua figlia Alice otto anni fa. La conduttrice ha condiviso di aver vissuto un vero e proprio “inferno” sui social media, subendo commenti offensivi e insulti pesanti a causa della sua perdita di peso durante l’allattamento. Guaccero ha dichiarato di aver ricevuto critiche molto cruente, che hanno minato la sua autostima e il suo benessere emotivo: “Durante l’allattamento sono dimagrita molto…Ma sui social ho ricevuto attacchi di una violenza inaudita, con frasi molto pesanti…”.
Educare i giovani all’uso corretto delle parole
Affrontando il tema della violenza sui social, Bianca Guaccero ha sottolineato l’importanza di educare i giovani all’uso corretto delle parole. Ha dichiarato che, durante il periodo in cui è stata oggetto di attacchi violenti, ha pensato immediatamente a coloro che soffrono di disturbi alimentari come l’anoressia e a quanto possano essere vulnerabili di fronte a tali abusi verbali: “Parole dure e senza pietà nei miei confronti…Ho immediatamente pensato a chi soffre davvero di anoressia e a come avrebbe potuto reagire ad una tale violenza verbale…”. Per questo motivo, la conduttrice ha accettato di partecipare a un cortometraggio intitolato “Bob e Wave,” presentato al Festival del Cinema di Venezia. Il cortometraggio affronta il tema del bullismo e della violenza verbale, utilizzando lo sport come mezzo per veicolare il messaggio sulla negatività delle parole.