La relazione tossica di Giulia Cecchettin, l’avvocato della sorella, “Filippo ossessivo e possessivo, deve essere accusato di omicidio aggravato da stalking”
Nel caso dell’assassinio di Giulia Cecchettin, emergono dettagli inquietanti di stalking e coercizione emotiva da parte di Filippo Turetta.
Coercizione e ossessione: nuovi dettagli nel caso Cecchettin
Nuove rivelazioni emergono nel tragico caso di Giulia Cecchettin. Nicodemo Gentile, legale della sorella di Giulia, descrive Filippo Turetta come un individuo oppressivo e ossessivo. Secondo le indagini, Turetta mostrava una preoccupante “ossessione di possesso” verso Giulia. Il suo comportamento ossessivo e ripetitivo ha creato un ambiente di terrore psicologico, lasciando Giulia in uno stato di confusione e ansia acuta.
La lotta interna di Giulia: intrappolata in una relazione tossica
Giulia aveva concluso il rapporto con Turetta ad agosto. Nonostante ciò, lui persisteva, manipolandola emotivamente. Attraverso un messaggio vocale, Giulia condivise con le amiche il suo desiderio di distaccarsi da lui.
Esprimeva senso di colpa e timore per la possibile autolesione di Turetta. Questa situazione mette in luce la lotta interna di Giulia nel distaccarsi da un legame nocivo.
Tattiche difensive nell’interrogatorio: il silenzio di Turetta
L’interrogatorio di Filippo Turetta si è già concluso. Durato meno di un’ora, ha visto la partecipazione del giudice preliminare Benedetta Vitolo e del sostituto procuratore Andrea Petroni.
Il difensore di Turetta, Giovanni Caruso, ha affermato la mancanza di richieste di riesame o riduzioni delle misure cautelative. Tale approccio suggerisce una linea difensiva calcolata, che potrebbe influenzare le future dinamiche del processo.