La Sad rivoluziona Sanremo 2024 con “Autodistruttivo”: un inno al dolore giovanile
Al Festival di Sanremo 2024, La Sad, composto da Theø, Plant e Fiks, ha presentato “Autodistruttivo”, una canzone potente che esplora il disagio giovanile
La sad porta il disagio giovanile a Sanremo
Al loro debutto al Festival di Sanremo 2024, La Sad, il gruppo formato da Theø, Plant e Fiks, ha presentato “Autodistruttivo“. La band, nota per il suo primo album “Sto nella Sad” e il singolo di successo “Toxic”, ha collaborato con M. Botticini, M. Paganelli, Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, F. E. Clemente e E. Fonte per questo brano. Con quasi 20 milioni di streaming su Spotify, La Sad ha già dimostrato un forte impatto sul panorama musicale, e il maestro Simone Bertolotti ha diretto l’orchestra durante la loro esibizione.
Il testo di “autodistruttivo”: una narrazione cruda e reale
“Autodistruttivo” inizia con un urlo di disperazione, che subito cattura l’attenzione: “E sto nella sad! Questa è la storia di un’altra vita sprecata. Di un figlio triste appena scappato di casa”. Queste parole descrivono una realtà crudele di giovani alle prese con famiglie violente e un senso di alienazione profondo. La ricerca di sollievo attraverso mezzi autodistruttivi emerge chiaramente nel testo: “E vive sotto effetto per scappare dai ricordi”. Il ritornello, potente e carico di emozione, riecheggia la lotta interiore del protagonista: “E vomito anche l’anima per sentirmi vivo dentro ‘sto casino. Affogo in una lacrima perché il mio destino è autodistruttivo”.
Il significato profondo di “autodistruttivo”
Nella loro intervista su RaiPlay, i membri di La Sad hanno spiegato: “Parla della storia di un giovane che potrebbe benissimo essere uno di noi tre, o rappresentare un qualsiasi ragazzo, che da quando è nato non riesce a farsi accettare dalla sua famiglia e dalla società. E quindi soffre.” Questo brano, con la sua intensa narrazione e il suo impatto emotivo, mette in luce le sfide che molti giovani affrontano nella società contemporanea. “Autodistruttivo” si distingue non solo per il suo stile unico, ma anche per la sua capacità di portare alla luce questioni importanti, offrendo una prospettiva preziosa e necessaria sulla realtà giovanile.