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Chiama i carabinieri: “Ho ucciso la mia compagna”. Ma era falso, era stanco dei continui litigi


Situazione inaspettata a Lugo: un falso allarme di femminicidio si risolve in modo sorprendente

Un drammatico annuncio seguito da un incredibile sviluppo

Da Lugo arriva una storia tanto incredibile quanto rivelatrice, dove un uomo ha scatenato un intervento delle forze dell’ordine con una confessione sconvolgente, per poi scoprire una realtà ben diversa. Due giorni fa, il protagonista di questa vicenda, un trentenne originario di Napoli, ha contattato i carabinieri dichiarando di aver “picchiato a morte” la sua compagna e esprimendo il desiderio di consegnarsi. La gravità dell’accusa ha naturalmente mobilitato immediatamente una pattuglia del Nucleo Radiomobile, che si è recata al punto di incontro segnalato dall’uomo, davanti a un bar nel centro di Lugo.

La verità emerge e sconvolge

Contrariamente alle aspettative e alla dichiarazione iniziale, gli agenti hanno scoperto che la realtà era molto diversa. In seguito a quello che l’uomo ha descritto come una normale discussione con la sua compagna, aveva deciso di consegnarsi, affermando di essere stanco del rapporto conflittuale con la donna. Tuttavia, dopo aver ascoltato la compagna, che fortunatamente non mostrava alcun segno di violenza, e alcuni testimoni, è emerso chiaramente che l’evento descritto non aveva mai avuto luogo.

Conseguenze giuridiche di un gesto inaspettato

Questo singolare episodio si è dunque concluso con l’accusa per il trentenne di “procurato allarme” e “interruzione di pubblico servizio”. Le azioni intraprese dall’uomo, sebbene non abbiano avuto le tragiche conseguenze annunciate, non sono prive di serie implicazioni legali. I reati ipotizzati, considerando le prove a disposizione, porterebbero a una pena che varia da sei mesi a un anno di reclusione, oltre a una multa non inferiore a 516 euro.