Decaro, “Giù le mani da Bari”, la frecciata dell’ex sindaco di Foggia Landella: “Caro Antonio, perché quando è toccato a Foggia non hai detto nulla?”
Franco Landella, ex sindaco di Foggia, sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2021, rivolge una critica diretta al sindaco di Bari Antonio Decaro in una lettera aperta, sollevando una controversia sulla gestione delle istituzioni
La crociata di Landella
Landella accusa Decaro di condurre una crociata contro le istituzioni della Repubblica Italiana, suggerendo che tale azione sia una risposta alla presunta minaccia di un governo di centro-destra. Questa critica si basa sulle recenti dichiarazioni di Decaro riguardo alla difesa del comune di Bari da possibili scioglimenti. Landella confronta questa posizione con il suo passato a Foggia, sottolineando il presunto fallimento nel proteggere la sua città dall’intervento governativo.
La questioni di leadership e impegno politico
Landella mette in discussione l’impegno di Decaro nel proteggere le istituzioni locali, ricordando la mancanza di sostegno nei confronti di Foggia quando era sotto la sua amministrazione. Egli critica Decaro per non aver preso una posizione forte a sostegno dei sindaci e delle comunità locali durante il periodo di crisi, sottolineando la necessità di un maggiore coraggio politico nella lotta contro la criminalità organizzata.
Franco Landella conclude la sua lettera ricordando il suo impegno passato nella lotta alla mafia a Foggia e il suo disappunto per la presunta mancanza di azione da parte di Decaro in difesa delle istituzioni locali.
La lettera di Landella: «Caro Antonio se la tua crociata barese contro le istituzioni della Repubblica italiana è la risposta alla guerra che il governo di centro-destra avrebbe minacciato contro di te e la tua città, allora posso dichiarare senza timore di smentita che sia io che la mia Foggia siamo stati sconfitti (per il momento) da un governo targato Pd – Cinque Stelle».
E poi: «Giù le mani da Bari» ripeti come un mantra in questi giorni perché sarebbe una follia sciogliere il comune di Bari. Allora ti domando se non sia stata una follia sciogliere il comune di Foggia o di Trinitapoli o di Otranto, per molto meno? Se realmente credi che la minaccia di un commissariamento è un ricatto politico contro un’amministrazione e contro una città perché nella campagna elettorale per le amministrative di Foggia sei salito sul palco e ti sei schierato con chi ha politicamente spinto e speculato sull’immeritato commissariamento della mia città? Forse perché Foggia era amministrata dal centro destra e non dalla sinistra e quindi meritava tutto il male possibile?».
E, ancora: « … che la questione non riguarda quello che stai vivendo oggi ma il tuo comportamento ieri ossia quando assieme ad altri ex sindaci sciolti per mafia ci siamo rivolti a te in qualità di presidente dell’Anci e avevamo sperato che nella veste di presidente del sindacato degli amministratori degli enti locali avresti avuto una presa di posizione netta a salvaguardia dei sindaci e delle comunità da essi rappresentate e un maggiore coraggio nel porre a livello nazionale una tematica così forte sebbene antipopolare a tutela di coloro i quali con te e come te hanno sempre combattuto nella trincea degli enti locali». E prosegue ricordandogli: « …di aver depositato pagine e pagine di documentazione comprovante la costante attenzione dell’amministrazione da me guidata contro l’azione pericolosa e subdola della criminalità mafiosa in terra di Foggia»