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Laura Boldrini alla moschea di Roma “Isis minaccia per il mondo”

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Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati ieri ha visitato la moschea di Roma.

La Mosche di Roma, la più grande d’Europa, ieri per “la preghiera del venerdì” era stracolma di musulmani.

Il presidente della Camera ha voluto presenziare al convegno intitolato “No al terrorismo! L’islam è religione di pace”.

I tantissimi musulmani presenti hanno accolto con grande entusiasmo l’onorevole Laura Boldrini.

Il Presidente della Camera ha ricevuto dei fiori, molti sono stati gli applausi al suo arrivo ed in tanti hanno voluto scattare qualche foto con la terza carica istituzionale italiana.

Il convegno ha avuto inizio con l’intervento di Abdellah Redouane, segretario generale del Centro culturale islamico d’Italia.


Abdellah Redouane ha voluto subito chiarire cosa pensano i musulmani romani dell’Isis: “I sedicenti esponenti e seguaci del cosiddetto “Stato islamico” non rappresentano l’Islam, il loro operato è contrario ai principi dei musulmani. La nostra fede non ha spazio per il loro fanatismo..”.

L’intervento di Redouane è stato molto apprezzato dai musulmani presenti ed anche dal Presidente della Camera, Laura Boldrini.

Il Presidente della Camera ha poi preso la parola usando parole durissime contro l’Isis: “L’Isis non è solo una minaccia per l’Occidente e per il mondo intero, lo è soprattutto per il mondo musulmano colpito nell’anima da chi utilizza l’islam per esercitare potere”.

All’uscita della moschea Laura Bodrini ha voluto rilasciare il proprio commento sulla conferma della condanna a morte per Asia Bibi da parte della corte d’appello di  Lahore in Pakistan.

Il Presidente della Camera ha dichiarato che: “È una sentenza che ritengo inaccettabile. Non si può discriminare qualcuno in base alla religione e tanto meno condannarlo a morte. Spero vivamente che ci sia un ripensamento da parte delle autorità pachistane”.

Dopo la sentenza della corte d’appello la donna pakistana di religione cristiana accusata per frasi blasfeme, ricorrerà alla corte suprema che dovrà pronunciare il verdetto definitivo.