Alessia Pifferi cambia idea: interrompe la sciopero della fame, riprede a mangiare e inizia a frequentare la palestra
Lunedì 20 maggio, Alessia Pifferi, attualmente detenuta nel carcere di San Vittore, aveva deciso di iniziare uno sciopero della fame, annunciato il giorno seguente dalla sua avvocata, Alessia Pontenani.
La decisione di interrompere lo sciopero è avvenuta pochi giorni dopo, per consentirle di partecipare alle attività in palestra. «Sta malissimo, è distrutta. Non fa altro che piangere», ha spiegato l’avvocata Pontenani riguardo al periodo di sciopero.
Ripresa dell’alimentazione e accesso alla palestra
Dopo aver ottenuto il permesso di frequentare la palestra per un’ora al giorno, Pifferi ha ripreso a nutrirsi adeguatamente per sostenere l’esercizio fisico. Secondo fonti interne al programma “Quarto Grado”, la detenuta è stata recentemente valutata da un team psicologico, che ha confermato la sua capacità di continuare con le sue routine giornaliere senza mostrare segni di un atteggiamento “anti conservativo” o pentimento.
Condizioni psicologiche e solitudine
Una delle psicologhe che assiste Pifferi ha rivelato le difficoltà emotive affrontate da Pifferi, esacerbate dal peso del processo. «Credo che non sia in grado di pensare a uno sciopero della fame, ma che si trovi in una situazione depressiva e reattiva di fronte a un processo per lei pesante sotto tutti i punti di vista. Con questo processo lei ha capito di essere sola al mondo e che quella bambina era forse l’unica persona che avrebbe potuto starle vicino», ha dichiarato la psicologa.