17enne ucciso per un debito di 250 euro e abbandonato in un parco, fermati due ragazzi della Pescara “Bene”
Continuano le indagini sull’omicidio di un ragazzo di 17 anni a Pescara, con due minori indagati per il crimine.
L’omicidio e l’avvio delle indagini
Un tragico omicidio ha scosso la comunità di Pescara: un ragazzo di 17 anni è stato ucciso nei pressi del parco Baden Powell, in via Raffaello, vicino a un sottopassaggio della ferrovia. L’allarme è stato lanciato intorno alle 21, alcune ore dopo l’accaduto, da uno dei giovani che facevano parte del gruppo insieme ai due indagati, dopo aver compreso la gravità della situazione. Il rinvenimento del cadavere ha dato il via alle indagini, che in poche ore hanno permesso di individuare i presunti responsabili: il figlio del comandante di una stazione dei carabinieri della provincia e l’altro figlio di un noto avvocato.
Le prove e le testimonianze
Le indagini, condotte dalla squadra Mobile della Questura di Pescara sotto la direzione del vice capo Mauro Sablone, si sono avvalse delle testimonianze e delle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti al parco e presso il vicino stabilimento balneare. Le riprese sono risultate determinanti per ricostruire i movimenti e le azioni del gruppo di ragazzi coinvolti nell’incidente.
Durante il primo interrogatorio, nessuno dei due minori indagati ha mostrato emozioni significative: non c’è stata alcuna manifestazione di empatia emotiva o pentimento. Questo comportamento è stato notato dagli investigatori, che ora stanno valutando se tale assenza di reazioni sia dovuta allo shock iniziale.
La dinamica dell’aggravante e le indagini in corso
L’aggressione, avvenuta ieri, ha visto la vittima colpita da circa 25 coltellate, con i due indagati che hanno continuato a infierire anche quando il giovane era già a terra esanime. Secondo le prime informazioni, alla base del crimine ci sarebbe un debito di droga tra i 200 e i 250 euro. Non è ancora chiaro se i due minorenni avessero l’intento di uccidere fin dall’inizio o se si sia trattato di una lite degenerata. Gli investigatori stanno anche valutando l’ipotesi che il giovane possa essere stato vittima di uno scontro tra bande legate al traffico di droga.
Il gruppo di ragazzi ha raggiunto il parco nel pomeriggio di ieri. Due di loro sono entrati e hanno incontrato il 17enne, conducendolo in una zona non sorvegliata dove lo hanno colpito ripetutamente con un coltello, presumibilmente da sub. Dopo l’aggressione, il gruppo si è allontanato, recandosi in uno stabilimento balneare del centro per fare il bagno. Testimonianze raccolte indicano che l’arma del delitto potrebbe essere stata abbandonata in mare, e le ricerche del coltello sono ancora in corso da parte dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco.