Palermo, bambino di 7 anni muore in ospedale, la denuncia dei genitori, “Non c’era un medico, c’era una donna delle pulizie che ha pianto con noi”
Tragedia a Palermo: muore un bambino di 7 anni dopo un’operazione al cuore. I genitori denunciano negligenza e disumanità nel reparto di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale Civico.
Una tragedia ha colpito una famiglia siciliana il 6 aprile scorso, quando il loro bambino di 7 anni è morto dopo un’operazione al cuore presso l’ospedale Civico di Palermo. I genitori hanno deciso di denunciare pubblicamente l’accaduto, accusando il reparto di cardiochirurgia pediatrica di negligenza e disumanità. La loro denuncia ha spinto la direzione dell’ospedale ad avviare un’inchiesta interna e l’assessore regionale alla Salute ha inviato degli ispettori per indagare sulle circostanze della morte del piccolo.
Il bambino, affetto da cardiopatia congenita, era già stato sottoposto ad altri interventi, ma i medici avevano assicurato che le sue condizioni erano buone e che l’operazione fosse necessaria e non particolarmente rischiosa. Tuttavia, qualcosa è andato storto durante l’intervento, e il piccolo è morto dopo cinque mesi di sofferenze. In una lettera indirizzata a Repubblica, i genitori hanno descritto il loro calvario, raccontando di un’esperienza traumatica prima e dopo il decesso del figlio.
Accuse di negligenza
“Nel momento della morte del nostro bimbo di 7 anni non era presente neanche il medico di guardia, solo un infermiere. A confortarci solo la donna delle pulizie che piangeva insieme a noi,” hanno dichiarato i genitori, sottolineando la mancanza di personale qualificato e attento. Hanno denunciato una situazione di disorganizzazione e incompetenza all’interno del reparto, spiegando che spesso erano loro stessi a dover sollecitare il personale medico e infermieristico per ricevere le cure necessarie.
I genitori hanno inoltre riferito che nessuno ha mai spiegato loro i dettagli dell’operazione e i rischi connessi, e che dopo l’intervento nessun chirurgo è venuto a informarli sull’esito. “Alla fine dell’intervento, nessun chirurgo è venuto a parlare con noi e a informarci. Sembrerà strano, ma ad oggi non sappiamo neanche chi ha operato nostro figlio,” hanno dichiarato con amarezza.
Collaborazione con San Donato
L’ospedale Civico di Palermo ha una convenzione con il Policlinico San Donato di Milano, che prevede l’invio di cardiochirurghi pediatrici due volte al mese per operare i pazienti siciliani, affiancati dai giovani cardiochirurghi locali. Tuttavia, i genitori affermano di non aver mai incontrato un cardiochirurgo del San Donato durante tutto il periodo di ricovero del loro figlio.
L’ultimo addio
Il racconto dei genitori si fa ancora più doloroso nel descrivere gli ultimi momenti dopo la morte del bambino. “Abbiamo dovuto ricomporre e vestire noi il corpicino di nostro figlio che volevano mettere nudo in un sacco per trasferirlo in sala mortuaria. Non hanno avuto neanche rispetto per il cadavere,” hanno scritto, sottolineando l’assenza di umanità e compassione nel trattamento ricevuto.