Italia & Dintorni

Khelif domani combatte per la finale, l’Iba però rincara la dose “Imane e Lin sono uomini secondo i nostri test”

Imane Khelif si prepara per la semifinale dei -66 kg donne contro Suwannapheng. Intanto, la Federazione internazionale di pugilato (Iba) solleva controversie sulla sua identità di genere.

Imane Khelif è pronta a combattere per un posto nella finale della categoria -66 kg femminile contro la thailandese Suwannapheng.

Il match, che si svolgerà domani sera alle 22:34, rappresenterà un momento cruciale per l’atleta algerina, che ha già garantito una medaglia per il suo paese. Tuttavia, mentre Khelif si concentra sul suo obiettivo sportivo, si trova al centro di una nuova polemica sollevata dalla Federazione internazionale di pugilato (Iba).

In una recente conferenza stampa tenutasi a Parigi, il presidente dell’Iba, Umar Kremlev, ha dichiarato che test eseguiti nel 2022 e confermati nel 2023 indicano che Khelif e la pugile taiwanese Lin Yu-ting presentano caratteristiche genetiche maschili.

“Un primo test del sangue nel 2022 rivelò anomalie, poi confermate nel 2023: le due pugili presentavano un ‘cariotipo’ anomalo, che indica che sono maschi”,

ha affermato il presidente del comitato medico, Ioannis Fillipatos. Queste dichiarazioni stanno sollevato un’ondata di discussioni e controversie nel mondo dello sport e non solo.

Il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) ha prontamente risposto alle affermazioni dell’Iba, ribadendo la sua posizione a favore dei diritti degli atleti.

“Non riconosciamo i test Iba sul genere perché il loro procedimento non è lecito”, ha dichiarato il portavoce Mark Adams. Adams ha sottolineato che i test sul DNA non vengono considerati dal Cio come prova valida, evidenziando la delicatezza della questione:

“È una questione di diritti umani. Sono test non leciti, condotti in modo arbitrario. Una cosa è il dibattito sui social, un’altra la privacy e i diritti umani: quelli non si condensano in 140 caratteri.”

Mentre la controversia si intensifica, Lin Yu-ting, proprio come Imane Khelif, si è garantita una medaglia ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.

La pugile taiwanese ha conquistato il suo posto nelle semifinali della categoria 57 kg dopo aver vinto il match nei quarti di finale.