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Rivolta nel carcere di Bari, tre ore di tensioni, infermiere sequestrato e agente ferito

Una rivolta scoppiata nel carcere di Bari ha causato gravi tensioni, con un infermiere sequestrato e un agente penitenziario aggredito.

Nel carcere di Bari, una violenta rivolta ha tenuto in scacco l’istituto per circa tre ore nella serata di ieri. Il tumulto è iniziato tra le 19 e le 20, quando quattro detenuti della seconda sezione, situata al primo piano e che ospita circa 70 reclusi per reati comuni, hanno iniziato a protestare contro la gestione della struttura. I rivoltosi hanno distrutto mobili e incendiato lenzuola e coperte, creando una situazione di estremo pericolo.

Durante la sommossa, un infermiere del reparto è stato sequestrato dai detenuti, mentre un agente della polizia penitenziaria è stato aggredito brutalmente, riportando gravi ferite al volto che hanno richiesto il suo immediato ricovero in ospedale. La situazione è stata particolarmente tesa fino alle 22:30, quando la rivolta è stata infine sedata.

Il direttore del carcere, Valeria Pirè, ha monitorato attentamente la situazione dall’interno della struttura. La Procura di Bari ha avviato un’inchiesta per chiarire le cause dell’evento, che sembrerebbe essere stato un atto di dissenso verso la polizia penitenziaria. Tuttavia, fonti governative minimizzano, definendo l’accaduto come una “contestazione” piuttosto che una vera e propria rivolta.

Il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, ha espresso preoccupazione per la situazione: “Dalle primissime notizie che ci giungono, alcuni detenuti avrebbero sequestrato un’infermiera e aggredito violentemente un agente in servizio”. De Fazio ha anche evidenziato che la carenza di personale ha reso necessario richiamare agenti in riposo e inviare rinforzi da altri istituti della regione.

Anche Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, ha confermato la gravità della situazione, sottolineando il rischio che la rivolta possa estendersi ad altre carceri pugliesi, già in condizioni precarie sia dal punto di vista dell’organico che della vivibilità.

La situazione del carcere di Bari è particolarmente critica, con una popolazione detenuta che supera di gran lunga la capacità dell’istituto. Secondo il sindacato Uilpa, a fronte di 252 posti disponibili, i detenuti presenti sono 390, gestiti da soli 220 poliziotti penitenziari, quando ne servirebbero almeno 449. Il sindacato ha quindi esortato il governo, e in particolare la premier Giorgia Meloni, a prendere provvedimenti urgenti per affrontare questa emergenza.