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Stefano muore a 47 anni dopo un intervento per un ascesso, la rabbia della sorella “Mio fratello era sano e forte”

Morte improvvisa dopo un intervento di routine: il dolore di una sorella

La tragedia di Stefano D’Abrosca: un intervento di routine finito in tragedia

Stefano D’Abrosca, 47 anni, residente a Marghera e originario di Mestre, è morto a causa di un’emorragia dopo un intervento chirurgico per un ascesso alla gola. La sua morte improvvisa ha lasciato la sorella Susanna D’Abrosca inconsolabile e in cerca di risposte. Stefano, camionista di professione, era stato ricoverato all’ospedale di Cittadella per un ascesso retro tonsillare che richiedeva un intervento immediato. Nonostante l’operazione sembrasse essere riuscita, Stefano è deceduto pochi giorni dopo essere stato dimesso, il 10 agosto, mentre si trovava a casa della sua compagna a Eraclea.

Una sorella in cerca di chiarezza

Susanna, che aveva già perso un altro fratello due anni fa per un infarto, è ora devastata dal dolore. Stefano era stato dimesso dall’ospedale e sembrava in via di guarigione, ma la mattina di Ferragosto la sua compagna Martina lo ha trovato crollato a terra, con il naso sanguinante. Nonostante il rapido tentativo di soccorso, Stefano è morto tra le braccia della sua compagna prima che potessero arrivare i soccorsi. “Qualcosa è andato storto, ma si poteva salvare”, ha dichiarato Susanna, che ha presentato una denuncia ai carabinieri di Cittadella e ora attende l’autopsia per capire le cause della morte del fratello.

Un legame indissolubile e la richiesta di giustizia

Stefano e Susanna avevano un legame molto stretto; dopo la separazione di Stefano dalla moglie, Susanna lo aveva convinto a trasferirsi vicino a lei a Marghera. “L’ho cresciuto da sola, per me era un libro aperto”, racconta Susanna, esprimendo il suo dolore per la perdita improvvisa e l’incapacità di darsi pace. Ora, la famiglia attende risposte e si interroga sulla possibilità che Stefano sia stato dimesso troppo presto o che qualche aspetto delle sue condizioni sia stato sottovalutato. L’autopsia, che deve ancora essere fissata, potrebbe fornire le risposte che Susanna cerca, ma nel frattempo il dolore per la perdita del fratello resta insopportabile.