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Gigi Marzullo spiazza tutti: “Non vorrei arrivare alla morte”

Gigi Marzullo ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla sua percezione della morte che hanno fatto riflettere.

Gigi Marzullo, amatissimo conduttore, per anni al fianco di Fabio Fazio nella fortunatissima trasmissione Che tempo che fa , ha rilasciato una interessante intervista al Messaggero in occasione della quale ha rivelato cosa pensa della morte. Vediamo cosa ha detto.

Gigi Marzullo: “Spero di non arrivare alla morte”

Il conduttore ha iniziato l’intervista svelando molti particolari su come ha trascorso la sua giovinezza per poi asserire: “Non sono angosciato dall’idea della morte, cerco di non pensarci anche se non vorrei arrivarci”.

Gigi Marzullo che di anni ne ha compiuti 71, e di questi quaranta alla conduzione di “Mezzanotte e dintorni”, ha raccontato così alla intervistatrice Laura Pranzetti Lombardini: “Angosciato dall’idea della morte? Cerco di non pensarci, non vorrei arrivarci. Però non posso nemmeno lamentarmi”. 

Della sua gioventù, ha nostalgicamente detto: “Dormivamo in auto e dicevamo che dormivano in hotel”.

E poi, ancora: “Partivamo coi miei amici da Avellino e andavamo in costiera amalfitana unicamente per andare a ballare all’Africano a Positano. Un locale bellissimo dove si arrivava via mare, facendo un viottolo con una caverna. Oppure a Torre Normanna, a Maiori. […] Dormivo con questo mio amico in macchina per non fare avanti e indietro. La mattina raggiungevamo la comitiva con gli amici e, soprattutto, le ragazze. E se ci chiedevano dove avessimo dormito, rispondevamo: “All’Hotel Valle Verde”. In realtà, avevamo dormito al parcheggio dell’hotel…frequentavamo ragazzi più benestanti di noi e, per orgoglio, non dicevamo la verità”. 

Gigi Marzullo e il suo rapporto con le donne

Gigi Marzullo ha detto così a proposto del suo rapporto con le donne: “Sono sempre stato affascinato dalle ragazze, ma non sono mai stato un tombeur de femme” E poi ha ancora aggiunto: “Ero molto me stesso, come adesso. E questa cosa piaceva alle ragazze, specie a quelle altolocate. Ero affascinato dalle ragazze che mi affascinavano. Dovevano essere complesse. Non mi sono mai fermato all’aspetto fisico. Certo, se era carina era meglio, ma cercavo altro. Ero molto timido e grassottello, non mi piacevo. Col tempo la timidezza l’ho superata e oggi non mi dispiaccio”.