Neonati Parma, 21enne è stata arrestata per omicidio, uno dei piccoli è morto dissanguato
Una giovane di Vignale di Traversetolo, nel Parmense, è stata posta agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio volontario aggravato di uno dei suoi neonati e di soppressione di cadavere dell’altro.
Le accuse contro la 21enne: omicidio e soppressione di cadavere
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la 21enne avrebbe partorito due bambini a distanza di oltre un anno l’uno dall’altro, entrambi nella casa di famiglia.
I corpi dei piccoli sono stati rinvenuti nel giardino della stessa abitazione, dove la giovane li aveva seppelliti. Il Procuratore di Parma, Alfonso D’Avino, ha spiegato che il secondo bambino, nato lo scorso agosto, era venuto al mondo vivo, ma è deceduto poco dopo per uno shock emorragico causato dal taglio del cordone ombelicale senza un’adeguata occlusione dei vasi.
La ragazza è ora accusata di omicidio volontario per il secondo neonato e di soppressione di cadavere per entrambi, anche se la causa della morte del primo bambino non è stata stabilita.
Le dichiarazioni della 21enne e le parole del Procuratore
Durante l’interrogatorio, la giovane ha ammesso di aver tagliato il cordone ombelicale, sostenendo però di non aver ucciso il neonato. Secondo quanto dichiarato, avrebbe avuto un mancamento dopo il parto e al risveglio avrebbe trovato il bambino già morto, decidendo di seppellirlo. La giovane ha dichiarato di non essere consapevole di quanto avanzata fosse la gravidanza e di non averne parlato con i genitori per paura della loro reazione. Tuttavia, il Procuratore D’Avino ha sottolineato come i genitori fossero pronti ad accogliere la notizia della gravidanza, così come il fidanzato, che non era a conoscenza della situazione.
Le indagini e i sospetti di premeditazione
Gli inquirenti stanno valutando la possibilità di premeditazione, considerata la condotta tenuta dalla ragazza durante la gravidanza, descritta come “incompatibile” con lo stato in cui si trovava. D’Avino ha spiegato che la giovane non ha mai rinunciato all’uso di sigarette elettroniche, tabacco e bevande alcoliche, continuando anche a fare uso di marijuana persino durante il travaglio. Questi comportamenti, emersi dalle testimonianze degli amici, sono stati considerati rilevanti dagli investigatori nell’ambito delle accuse mosse nei confronti della 21enne.