Bari & Puglia cronaca

Puglia, chi sono le quattro vittime dell’incidente sulla SS 693, la più giovane aveva solo 26 anni

Una donna di 30 anni lotta tra la vita e la morte dopo il tragico incidente sulla strada statale 693 del Gargano, in cui hanno perso la vita quattro persone.

Condizioni critiche per la giovane ferita

Sono ancora gravissime le condizioni della donna di 30 anni rimasta ferita nell’incidente avvenuto ieri sera lungo la statale 693, la strada a scorrimento veloce del Gargano. La giovane ha riportato gravi traumi all’addome e al torace, oltre a fratture multiple. Dopo essere stata trasportata d’urgenza in elicottero all’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, è stata immediatamente operata per fermare una grave emorragia interna. Attualmente è ricoverata in terapia intensiva e la prognosi rimane riservata.

La dinamica dell’incidente e le vittime

Le cause dello scontro frontale, avvenuto tra una Fiat Panda e una Kia, sono ancora da chiarire. A bordo della Kia si trovava il 62enne Matteo Giovanditto, insegnante molto conosciuto a San Nicandro Garganico, che ha perso la vita sul colpo. Il sindaco Matteo Vocale ha espresso il cordoglio della comunità: “Una grande perdita per la nostra comunità. Era una persona benvoluta da tutti”. Sulla Panda, viaggiavano quattro persone: Libero Zaffarano di Vico del Gargano, Salvatore Biscotti, padre di due bambini, e Antonella Grossi, madre di una bambina, originaria di Ischitella e residente a Cagnano Varano. I tre, di età compresa tra i 26 e i 40 anni, sono deceduti nello schianto. La donna ferita viaggiava insieme a loro.

Il cordoglio delle comunità locali

La tragedia ha profondamente scosso le comunità di San Nicandro Garganico, Vico del Gargano, Cagnano Varano e Ischitella, unite nel lutto per la perdita delle giovani vite. Il sindaco Vocale ha espresso vicinanza alle famiglie delle vittime e della giovane donna che sta ancora lottando per la vita. Le indagini sono in corso per determinare le dinamiche esatte dello scontro, mentre il dolore e lo sgomento rimangono palpabili tra i residenti delle comunità coinvolte.