Bari & Puglia cronaca

Omicidio Antonella Lopez, emergono dettagli inquietanti, i gruppi dei clan rivali girano armati nei bar del centro di Bari

I locali notturni di Bari e della sua provincia diventano teatro di scontri tra gruppi criminali armati, in cerca di affermazione e predominio.

La violenza nei locali del centro cittadino

L’omicidio di Antonella Lopez, avvenuto il 22 settembre alla discoteca Bahia di Molfetta, ha portato a galla uno scenario inquietante: giovani affiliati ai clan armati frequentano i locali di Bari per mostrare la propria forza. L’autore del delitto, Michele Lavopa, 21 anni, ha ammesso di portare armi nei locali.

La sera del 21 settembre, un gruppo legato a Eugenio Palermiti, nipote del boss di Japigia, ha iniziato la serata nei bar di piazza Diaz, simbolo della movida di Bari, prima di scegliere in quale discoteca trascorrere la notte.

Le parole chiave dell’omicidio e l’ammissione degli imprenditori

Un’amica di Antonella Lopez ha rivelato ai carabinieri che, quella sera, il gruppo era indeciso tra il Bahia e il Trappeto di Monopoli. Alla fine, la scelta è caduta sul primo locale, dove il gruppo di Palermiti è entrato senza pagare. La zona del lungomare e del quartiere Umbertino rappresenta un punto di ritrovo per molti giovani, anche minorenni. Il titolare di EnoMezcla, Francesco, conferma: “Bari è questa, ci si ritrova tutti qui”. Altri imprenditori testimoniano di aver visto attività legate allo spaccio di droga nei pressi dei propri locali e sospettano che alcuni clienti consumino sostanze stupefacenti al loro interno.

Droga, armi e l’assenza di controlli nelle discoteche di Bari

La droga è facilmente reperibile nelle zone centrali della città, come ha confessato Michele Lavopa. Prima di recarsi in discoteca, aveva comprato hashish e cocaina in piazza Cesare Battisti. Lavopa ha dichiarato di essere arrivato al locale armato con una pistola comprata su Telegram, specificando che nelle discoteche più piccole non si effettuano perquisizioni.

Il gip Vittorio Rinaldi ha sottolineato come i giovani affiliati ai clan spesso utilizzino le discoteche per regolare i conti. Il coordinatore della Dda, Francesco Giannella, ha espresso preoccupazione riguardo alla sicurezza nei locali notturni, evidenziando la difficoltà di monitorare i bar del centro, spesso scenario di scontri e spaccio alla luce del giorno.