Bari & Puglia cronaca

Puglia, impatto tra una Lamborghini e una morto, centauro 50 enne in gravi condizioni

Un violento incidente tra una moto e una Lamborghini ha portato al grave ferimento di un uomo di 50 anni lungo la strada tra Veglie e Porto Cesareo.

Violento impatto sulla strada tra Veglie e Porto Cesareo

Nella serata di ieri, intorno alle 19, si è verificato un incidente sulla strada che collega Veglie a Porto Cesareo, nel territorio comunale di Nardò.

Una moto si è scontrata con una Lamborghini proveniente dalla vicina pista di collaudo, provocando il violento “volo” del centauro dalla sella.

L’uomo ferito è T.L., 50enne di Veglie, che ha ricevuto i primi soccorsi dal conducente della vettura, un cittadino inglese diretto verso la Nardò Technical Center.

Trasporto d’urgenza al Vito Fazzi di Lecce

Subito dopo l’impatto, è stata allertata un’ambulanza del 118, che ha raggiunto rapidamente il luogo del sinistro per prestare assistenza medica.

Considerata la gravità delle lesioni riportate dal motociclista, è stato disposto un trasporto d’urgenza all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, in codice rosso. L’uomo è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione, dove si trova tuttora sotto stretta osservazione, con prognosi riservata.

Indagini in corso sulla dinamica dell’incidente

Gli agenti di polizia locale del comando neretino sono intervenuti sul luogo dell’incidente per eseguire i rilievi necessari. I due mezzi coinvolti sono stati posti sotto sequestro, mentre il conducente della Lamborghini, illeso, è stato invitato ad eseguire gli esami tossicologici e alcolemici. L’indagine prosegue con l’ascolto di testimoni e la raccolta di elementi utili a ricostruire la dinamica dell’incidente, ancora in fase di accertamento.

La precisazione dell’azienda Nardò Technical Center, “Siamo profondamente dispiaciuti per l’incidente avvenuto ieri sera e siamo vicini alle persone coinvolte. Precisiamo che il conducente del veicolo non è un collaudatore del Nardò Technical Center, che l’auto coinvolta non è di proprietà del centro e che al momento dell’accaduto non era impegnata in attività di collaudo”.