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15enne si è tolto la vita perchè vittima di bullismo a scuola, “Metteva le cuffiette per non sentire le prese in giro”

Gli ispettori del Ministero dell’Istruzione indagano sul caso di un ragazzo di Senigallia, vittima di bullismo, che si è tolto la vita a 15 anni. Si valutano eventuali responsabilità della scuola.

Le indagini sul bullismo e il ruolo della scuola

Il suicidio del giovane studente di Senigallia, avvenuto l’11 ottobre, ha scosso profondamente la comunità locale e ha portato l’attenzione su un grave caso di bullismo. Il ragazzo, che si è sparato con la pistola del padre, vigile urbano, sarebbe stato vittima di continui atti di prevaricazione e derisione da parte di alcuni compagni di scuola.

Gli ispettori del Ministero dell’Istruzione stanno ora cercando di capire se la scuola avrebbe potuto fare di più per prevenire la tragedia. Secondo Alessandro Impoco, il preside dell’istituto frequentato dal ragazzo, non vi erano state segnalazioni specifiche di episodi di bullismo, ma diversi studenti hanno confermato agli inquirenti la presenza di soprusi e violenze nei confronti del giovane.

Le testimonianze e i dettagli dell’indagine

Nel corso dell’inchiesta, i carabinieri di Senigallia hanno ascoltato vari compagni di classe e amici del quindicenne, molti dei quali hanno confermato gli atti di bullismo che il ragazzo subiva quotidianamente. Un episodio particolarmente significativo riguarda un suo amico, aggredito pochi giorni dopo la tragedia da uno dei presunti bulli, un ragazzo pluriripetente descritto come particolarmente violento.

Le indagini della Procura di Ancona si concentrano ora sull’analisi dei dispositivi elettronici del ragazzo, come il cellulare e il computer, nella speranza di trovare prove che possano corroborare la ricostruzione dei fatti e individuare eventuali responsabilità. Attualmente, nessuno è iscritto nel registro degli indagati, ma si indaga per istigazione al suicidio.

Le ripercussioni e il dolore della comunità

Il caso ha generato un clima di forte tensione all’interno della scuola e della comunità. Alcuni studenti hanno riportato atti di violenza anche successivi alla morte del ragazzo, mentre il preside ha espresso la necessità di rafforzare il ruolo dell’educazione civica e delle sanzioni nei confronti dei violenti.

Il funerale del quindicenne si terrà a Montignano, sulle colline senigalliesi, dove la sua salma è stata restituita ai familiari dopo l’autopsia. Il medico legale Eva Montanari ha confermato che la morte è stata causata da un singolo colpo esploso con la pistola, con lesioni craniche ed encefaliche fatali.